Regione, illustrato il rendiconto generale

L’assessore Barberini lo ha presentato alla prima commissione consiliare: «Gestione improntata su prudenza e correttezza»

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L’assessore regionale alla sanità e al welfare Luca Barberini ha illustrato ai componenti della prima commissione di palazzo Cesaroni il rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2014: «I dati confermano una gestione improntata alla prudenza e alla correttezza amministrativa e contabile», il sunto dell’assessore. Forti critiche dall’opposizione, che hanno fatto ‘leva’ in particolar modo sul giudizio espresso dalla Corte dei Conti. Al termine della riunione il presidente della prima commissione, Andrea Smacchi, ha aggiornato i lavori al prossimo 27 agosto per il voto sul rendiconto.

L'assessore Luca Barberini

L’assessore Luca Barberini

Rispetto dei vincoli Illustrando il rendiconto, Barberini ha spiegato che «chiude il ciclo della programmazione finanziaria, iniziato con il bilancio di previsione e seguito dall’assestamento, consentendo la verifica del grado di attuazione delle previsioni di bilancio. Il  faticoso processo di mantenimento degli equilibri finanziari è stato messo a dura prova dall’ulteriore riduzione dei trasferimenti alle Regioni operata nel corso del 2014. Grazie alla razionalizzazione e al contenimento delle spese l’Umbria è però riuscita a garantire il rispetto dei vincoli».

Contenimento L’assessore ha specificato che «Le Regioni hanno subito tagli molto impegnativi, che per l’Umbria hanno inciso (nel periodo 2011/14) per circa 450 milioni di euro. Per fare fronte a ciò la Regione continua con il contenimento della spesa, le riforme istituzionali e una diversa modalità di formazione delle decisioni, senza inasprire la fiscalità regionale, per non aggravare la situazione di difficoltà di cittadini e aziende che, anzi, hanno ottenuto benefici in termini di Irap e canoni di concessione».

I tagli La Regione ha ‘tagliato’ numero e  compensi dei componenti dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali di enti, agenzie e partecipate. Ha ridotto dell’80 per cento la spesa per consulenze e convegni, quasi azzerando quella di rappresentanza. Calate del 50 per cento le spese per le missioni e sensibilmente ridimensionate quelle per autoparco (-75 per cento, una sola auto di rappresentanza), personale (-25 per cento di dirigenti, da 100 a 71; -7 per cento di personale, da 1126 a 1072; -80 per cento collaborazioni e consulenze, per quanto riguarda i fondi diretti della Regione, esclusi quelli relativi all’attuazione dei programmi comunitari) e costi della politica (indennità più basse d’Italia, solo 5 organi consiliari, cancellazione dei vitalizi, riduzione numero consiglieri e assessori). Sono stati dismesse la sede di Palazzo Fioroni (-750 mila euro di affitti e manutenzioni) e il magazzino di Solomeo (-200 mila euro), e centralizzati portinerie e spostamenti dei dipendenti.

Claudio Ricci

Claudio Ricci

Le riforme invece hanno riguardato la semplificazione amministrativa e normativa. Quindi lo scioglimento dell’agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura, la soppressione delle comunità montane e dell’agenzia di promozione turistica, l’accorpamento delle Asl e costituzione delle aziende ospedaliere universitarie e il riordino del sistema regionale dell’information technology. Più che dimezzato – da 7 a 3 – il numero delle aziende partecipate dalla Regione Umbria.

Il rendiconto «Registrato un – l’esposizione di Barberini – avanzo di gestione di 9 milioni di euro, accantonati come fondo crediti di dubbia esigibilità. Vengono rispettati gli equilibri di gestione. Appare un elevato grado di realizzazione delle entrate (98 per cento). Emerge un consistente livello di recupero dell’evasione fiscale (32 milioni di euro, di cui 17 milioni di euro, prevalentemente tassa automobilistica), un basso grado di vetustà dei residui attivi (meno del 7 per cento prima del 2010) e un deciso miglioramento dei residui passivi (500 milioni di euro a fine 2014, con un indice di smaltimento che passa dal 44,32 al 44,95 per cento). Conferma delle buone performance sul fronte dei pagamenti, con una velocità di cassa della spesa dell’80 per cento. Per la gestione di competenza le entrate accertate sono 2,9 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi riscossi, con un grado di realizzazione del 98 per cento. I residui attivi degli anni precedenti sono di 800 milioni di euro, con una riduzione di 600 milioni (-13 per cento). I residui passivi ammontano a 600 milioni di euro (-45 per cento). Ridotte a 74 milioni le giacenze di cassa, non ci sono stati anticipazioni di cassa, è stato acceso un mutuo di circa 130 milioni. Il patto di stabilità risulta rispettato e la Regione ha ceduto spazi finanziari agli enti locali per 61 milioni di euro, consentendogli di effettuare maggiori pagamenti rispetto all’obiettivo programmatico originario. La sanità è in equilibrio finanziario».

Maria Grazia Carbonari con Andrea Liberati

Maria Grazia Carbonari con Andrea Liberati

Giacomo Leonelli ha sottolineato, esprimendo un giudizio positivo, «il lavoro sul recupero dell’evasione: in un momento in cui, su questo aspetto, ci sono difficoltà anche a livello nazionale in Umbria siamo andati anche oltre le aspettative, a dimostrazione del buon livello della struttura tecnica. Dobbiamo investire di più sul marchio Umbria».

Azione incisiva Il portavoce del centrodestra e delle liste civiche Claudio Ricci, ha specificato che «il centrodestra e le liste civiche per il rendiconto 2014 si limitano al ruolo di osservatori poiché si tratta si un atto essenzialmente tecnico. Dal bilancio 2015 la nostra azione sarà incisiva anche sul piano della proposta. Rimangono le molte critiche della Corte dei Conti che ho ampiamente sottolineato nel mio intervento in aula sul programma di governo. Prendo atto, però, che alla fine è stato data la parifica. Spero che nei prossimi bilanci i rilievi della Corte si prendano come spunto per migliorare. Prendo atto con piacere dei 61 milioni concessi ai Comuni che hanno grandi difficoltà. Chiedo di capire i risparmi complessivi che sono stati fatti perché è questo l’unico modo per recuperare risorse e capire come evolve il bilancio. Attenzione alle partecipate che la Regione detiene totalmente: i loro bilanci – ha chiuso Ricci – in forte negatività hanno pesanti ripercussioni anche sul bilancio regionale».

Chiarimenti Nel suo intervento, Maria Grazia Carbonari del Movimento 5 Stelle ha affermato che «la La Corte dei Conti nella sua relazione di parifica ha fatto numerose critiche al rendiconto. E dice che non è possibile controllare i dati che voi fornite. Questo è pericoloso. Nella relazione introduttiva rileva la che, malgrado le ripetute sollecitazioni, non è stato trasmesso il questionario; non è possibile l’accesso alle banche dati e le relazioni tecniche sono lacunose e generiche. Mi chiedo come sia stato possibile concedere la parifica. Per questo ho chiesto chiarimenti alla Corte dei Conti. La Giunta, comunque, deve chiarire numerose questioni legate alle spese di rappresentanza, ai derivati, alle locazioni, alle eccessive posizioni organizzative nel personale, al patrimonio sopravvalutato. Inoltre le partecipate non hanno consegnato i bilanci 2014 e l’Ater neanche quello del 2013. Il parere del Cal prende solo atto e non entra nel merito del rendiconto».

Marco Squarta con Storace

Marco Squarta con Storace

Le critiche sono giunte da Marco Squarta, di Fratelli d’Italia: « La Corte dei Conti ha fatto pesanti critiche sulle consulenze esterne che, dice, sono aumentate da 1,3 a 1,5 milioni, mentre voi sostenete di averle ridotte. La Corte vi ha censurato per il mancato rispetto dei limiti di spesa, la assoluta discrezionalità nel conferimento degli incarichi, la mancata verifica dell’assenza di professionalità interne, l’unico elemento che legittimerebbe l’affidamento di un incarico».

Federalismo fiscale al contrario Valerio Mancini della Lega Nord ha commentato che «la valutazione del patrimonio ai reali valori di mercato dovrebbe essere la base per costruire un bilancio. Anche per consentire di mettere a frutto quello che è possibile ed eventualmente di vendere ciò che si può vendere. La Corte dei Conti dice che il patrimonio è sovrastimato nel bilancio. Ma se adeguatamente valorizzato potrebbe anche essere sottostimato. La promozione, se fatta bene, è il modo per far conoscere l’Umbria nel mondo. Se fatta con attenzione andrebbe incentivata. La pressione fiscale è aumentata molto negli ultimi anni, anche quella regionale. E gli umbri pagano le tasse. Ma Roma restituisce sempre meno soldi. Questo è un federalismo fiscale al contrario. Bisogna farsi sentire con il governo nazionale. È vero che nel bilancio abbiamo un saldo attivo, ma abbiamo contratto mutui per un valore superiore. I dirigenti delle partecipate, quando sbagliano e non portano risultati, devono andare a casa».

Dato positivo «Il bilancio ha 9-10 milioni di attivo, è un dato – ha affermato Silvano Rometti dei Socialisti riformisti – assolutamente positivo, sopratutto considerando la crisi e i tagli conseguenti che ci sono stati. In un momento di forte antipolitica come quello attuale è necessario essere trasparenti. Per questo sarebbe importante chiarire bene la differenza tra spese di rappresentanza e spese di promozione».

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