Terni, pronto soccorso: «Bene, con riserva»

Positivo il bilancio di CittadinanzAttiva: «Ma margini di miglioramento su spazi, attese e diagnostiche». In arrivo la guardia radiologica

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di S.F.

Cinque giorni, nella quale i pazienti – e non solo – del pronto soccorso del ‘Santa Maria’ di Terni hanno risposto a numerosi quesiti su qualità, attività e problematiche della struttura: è il monitoraggio effettuato da CittadinanzAttiva dal 22 al 26 settembre. «La situazione è buona, ma ci sono aspetti da migliorare: spazi, attese e snellimenti delle diagnostiche», il bilancio dell’iniziativa spiegato ed analizzato martedì mattina nella sala riunioni generali dell’azienda ospedaliera ternana. In rampa di lancio la guardia radiologica e la ‘stanza di dimissione’.

Giocondi Parisi Bartolucci23Situazione soddisfacente L’avvocato Daniele Giocondi è il coordinatore di CittadinanzAttiva Terni e Tribunale per i diritti del malato: «Avevamo già chiara la situazione. Ma stando una settimana all’interno del pronto soccorso e parlando con i pazienti, possiamo dire che lo scenario è abbastanza buono. Chiaramente ci sono dei margini di miglioramento di alcuni aspetti organizzativi, che credo la direzione possa affrontare con facilità avendo dei risultati a breve termine». L’iniziativa è stata promossa – insieme alla direzione sanitaria ed ai medici aderenti al Simeu, società italiana medicina di emergenza ed urgenza – in occasione dei 35 anni di operatività del Tribunale per i diritto del malato. A sottoporsi alle domande tre tipi di pazienti: coloro che hanno effettuato il triage ed erano in attesa della prima visita specialistica; quelli in attesa di assegnazione di posto letto per il ricovero o dimissione e familiari-accompagnatori che hanno avuto accesso al pronto soccorso.

Punto nevralgico Entrando nel dettaglio, Giocondi afferma che «grosse patologie disorganizzative non ce ne sono, ma piccole cose che meritano di essere concordate con i primari degli altri reparti per far sì che il sistema funzioni bene; quasi tutti i pazienti accedono dal pronto soccorso, per poi essere smistati altrove. Questo aspetto non può essere risolto solo all’interno del pronto soccorso». Il coordinatore di CittadinanzAttiva ha poi parlato brevemente anche del deflusso delle ambulanze in uscita: «Non si è registrato alcun problema in tal caso».

GUARDA LE INTERVISTE A DANIELE GIOCONDI E LEONARDO BARTOLUCCI

Giocondi Parisi Bartolucci2I tempi di attesa 300 mila persone. Questo il bacino d’utenza dell’ospedale ternano – comprese anche le province di Rieti, Viterbo e Roma, un numero complessivo superiore in base al quale era stato assegnato l’organico nel passato, riferito invece solo alla popolazione ternana – specificato da Giocondi al momento di parlare di una delle problematiche di maggior impatto al pronto soccorso. Su questo aspetto, il direttore del pronto soccorso Giorgio Parisi ha snocciolato i dati: «125 minuti per un codice bianco, 62 per i verdi e 26 per i gialli. Naturalmente – ha aggiunto – non ci sono problemi legati ai codici rossi, che hanno la massima priorità e intervento immediato. Stiamo lavorando per velocizzare il sistema delle analisi e armonizzare una serie di procedure: siamo comunque lontani dai mostruosi tempi d’attesa delle grandi strutture. Abbiamo riconosciuto – commenta poi sui dati – l’affollamento, ma restiamo ben al di sotto delle medie nazionali». Giocondi poi ha spiegato che, a contribuire all’attesa, anche le «lungaggini connesse alla disponibilità del posto letto. A tal riguardo il Tdm propone di riorganizzare l’iter di dimissione per anticipare l’uscita entro le 10 della mattina».

Il triage Parisi si è quindi soffermato sui tempi per lo smistamento dei pazienti: «Non può esserci sempre una persona designata – continua Parisi sull’accettazione e l’ingresso – che resta fissa per quel compito, perché può capitare che ci siano da gestire più urgenze e c’è da fare anche altro. Perché qui, e voglio sottolinearlo, non si rifiuta nessuno a differenza magari dei grandi ospedali metropolitani per la mancanza di posti letto, c’è dinamicità costante. In definitiva il triage garantisce la priorità di accesso in base alla criticità delle condizioni e l’attesa è inferiore al minuto».

Giocondi Parisi Bartolucci26Assenza e sovraccarico Le giornate di particolare criticità sono quelle dovute all’assenza – festività, sabato, domenica ed orari notturni – del medico di medicina generale: «La sua attività copre solo 1/3 – approfondiscono la questione Bartolucci e Parisi – delle ore totali, poco più di 3 mila sulle 8 mila e 760 totali. Il pronto soccorso è quindi al massimo regime per il periodo rimanente».

Il collegamento Durante la conferenza Bartolucci, prendendo la parola in merito ai tempi d’attesa, ha ‘ufficializzato’ il via ad una novità rilevante per lo snellimento dei servizi: «Da oggi il pronto soccorso è collegato al laboratorio d’analisi del sangue. Ciò implica che sui computer arrivano direttamente le risposte delle analisi e questo si verifica anche per gli altri reparti: l’obiettivo è di allargare questa procedura attraverso la visibilità immediata al pronto soccorso di altri referti specialistici, come le radiografie».

Spazio e flusso «Siamo convinti – ha ripreso la parola Parisi – di poter fare di più, a partite dall’ampliamento della sala d’attesa e di uno spazio ‘post-ricovero». In tal senso Bartolucci ha aggiunto che «la direzione aziendale ha già programmato degli interventi mirati alla ridefinizione degli spazi del pronto soccorso. L’endoscopia digestiva sarà spostata nella zona in fase di ristrutturazione al piano 1S: questo permetterà di avere, entro un anno, uno spazio ulteriore di 200 metri quadri che ci consentirà una rivisitazione complessiva della struttura». C’è poi la volontà di creare una ‘Discharge room’, ovvero una stanza di dimissione: «Stiamo studiando dove situarla, è già attiva in molti ospedali italiani e stranieri». Ma non solo: «Gli spazi – ha sottolineato Giocondi – andrebbero migliorati anche con una diversificazione delle sale di attesa, in particolare per i malati non autosufficienti: richiesto per loro una zona dedicata, affinché possano essere affiancati dai familiari e monitorizzati dal pronto soccorso».

Il ‘Santa Maria’ di Terni

Il ‘Santa Maria’ di Terni

Snellimento ricoveri e diagnostica I posti letto non possono essere aumentati e quindi per accelerare il processo di entrata, trattamento ed uscita del paziente occorre perseguire altre strade: «Lo scopo – spiega Bartolucci in merito – è ridurre l’inappropriatezza del ricovero: c’è una quota di Drg – Diagnosis Related Groups, ‘etichette delle malattie con le quali lavora l’ospedale – che sono a rischio e che possono determinare ricoveri che non dovrebbero essere avvenuti. Per intercettarli è necessario mettere in campo una serie di misure organizzative volte a determinarli, per poi trattare questi Drg e portarli ad una gestione: ambulatorio e day-service. L’altro intervento cui miriamo riguarda i flussi della diagnostica, in modo da abbreviare le degenze e quindi aumentare il ‘turnover’ dei malati e, di conseguenza, i posti letto disponibili. Lo snellimento dovrà riguardare anche le consulenze».

La guardia radiologica è un’altro obiettivo che Bartolucci spera di poter finalizzare entro un anno: «Lo abbiamo programmato e stiamo all’opera per realizzarlo, seppur con le difficoltà derivanti dal fatto che non possiamo superare alcuni tetti di spesa per il personale. Però è un obiettivo rilevante, perché fa parte di un completamento di una procedura di gestione delle patologie tempo-dipendenti quali ictus, infarto del miocradico e trauma grave, nelle quali è prevista anche una tempistica per le indagini diagnostiche come la radiologia. Ciò non significa che attualmente non siano rispettate, ma è evidente che avere costantemente a disposizione un radiologo rappresenterebbe un miglioramento assistenziale». Giocondi in merito ha sottolineato che «i tempi d’attesa lunghi dipendono talvolta al non sempre tempestivo intervento del radiologo – reperibile, ma non presente, al di fuori della fascia oraria 8-20 – e dello specialistà di reparto».

Interventi recenti Chiudendo la conferenza il direttore sanitario del ‘Santa Maria’ ha voluto ricordare i principali interventi realizzati nell’ultimo periodo: «Abbiamo aperto dei nuovi ambulatori recuperando l’area occupata in precedenza dal 188 ed abbiamo aggiunto 6 posti letto all’osservazione breve intensiva, ora in grado di accogliere fino a 14 pazienti. Installata inoltre una nuova Tac in grado di ridurre le dosi di radiazioni del 50%. Infine attrezzata ex novo un’area di isolamento destinata ai casi di sospetta infezione da virus Ebola».

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