Terni, teatro Verdi: «Il concorso si farà»

‘Rinascita socialista’: «Parole importanti», ma chiede ulteriore chiarezza

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Per il restauro del teatro Verdi di Terni il concorso di idee si farà «e tra i progettisti vi sarà certamente anche chi, invitato in fase di preselezione dei concorrenti, ci proporrà di ricostruire il teatro del Poletti, comunque alle condizioni di funzione, di qualità dell’intervento e di costi che sono nella portata e nell’esercizio di una buona Amministrazione».

Andreani A dirlo è l’assessore comunale all’urbanistica, Francesco Andreani, che spiega che «fin dall’inizio abbiamo sostenuto la necessità di pensare il teatro Verdi come il teatro della città, in cui la città si riconosce e che fa parte, anche nella sua forma e nella sua fisionomia, della memoria della città. E Il teatro all’italiana è parte di questa memoria della città italiana e della nostra città».

La forma Questo vuol dire, spiega Andreani, «che stiamo senz’altro lavorando al superamento del vecchio teatro, che fu realizzato come cinema da Lucioli, in un’altra forma, più vicina quindi alla memoria della città e all’esercizio attuale e possibile di un teatro del quale sentiamo tutti bisogno e che vogliamo veramente realizzare. In questa rinnovata vicenda va ancora approfondita la questione del teatro prebellico del Poletti e della sua eventuale ricostruzione».

«Scelta non politica» Secondo l’assessore «si tratta di una questione di buonsenso e non di scelta politica, per evitare di impegnare l’amministrazione in modo univoco ed esclusivo in un progetto che si presenta difficile per diversi aspetti. Quello della lontananza di significato dalle generazioni attuali non è l’ultima delle difficoltà che segue il prevedibile aumento dei costi e la sicura particolarità di una sfida progettuale che non può essere che esatta e corretta secondo la disciplina del restauro dei monumenti, per sistemi costruttivi, per materiali e per ornamenti».

«Lavoro di squadra» L’assessore alla cultura, Giorgio Armillei, dice ancora Ancreani, «sta intanto preparando un documento di programmazione delle funzioni e dell’uso da sottoporre alla partecipazione e al contributo di tutti nelle prossime settimane. L’assessore ai lavori pubblici, Stefano Bucari, invece, è l’unico che si sta dando da fare veramente per cercare fondi e risorse e programmare la conclusione di un intervento la cui prima fase in corso di realizzazione non pregiudichi il nuovo progetto del teatro Verdi, sia nelle forme del Poletti che nelle forme classiche o moderne di un nuovo teatro all’italiana. In questa fase importante del teatro della città – conclude Andreani – penso solo che troppe parole e continui rilanci alle aperture e alle disponibilità di dialogo non servono alla costruzione di un’opera davvero comune».

La replica Il Movimento rinascita socialista Rdl, per bocca di Andrea Fabbri, definisce «molto importanti ed utili» le parole dell’assessore ed utili. Ma «manca solo un dettaglio, rimasto appeso al dubbio: il concorso verterà su una generica idea architettonica della sala senza alcun riferimento tecnico sul quale i partecipanti al concorso potranno elaborare le proprie idee? E nel caso dovessero avere un riferimento tecnico-strutturale, questo sarà costituito dall’attuale progetto strutturale approvato o da qualcos’altro? Manca solo questo per fare definitiva chiarezza».

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