Terni, torrenti e fiumi: a chi tocca vigilare?

Quanto accaduto venerdì a Castelluccio alimenta i dubbi sulla riforma Delrio: anni di controlli della Polizia provinciale, e ora?

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Quanto accaduto venerdì mattina nella frazione di Castelluccio (Terni) – un uomo finito con la propria auto nel torrente Tescino in piena – sposta l’attenzione sullo stato dei corsi d’acqua del ternano e, soprattutto, sul nuovo sistema di allerta meteo, la cui competenza – con la riforma Delrio – è passata alla Regione.

Chi vigila? Fino a quando le attività di vigilanza e prevenzione venivano condotte dalla Provincia, lungo i corso d’acqua – in particolare nelle giornata di forte maltempo – non era raro imbattersi negli agenti della polizia provinciale intenti a pattugliare le aree, rassicurare i cittadini, delimitare i punti di maggiore pericolo. Attività di polizia idraulica condotte da chi conosce il territorio e non solo in fase di emergenza, ma anche e soprattutto a scopi preventivi. Tutto ciò, a quanto risulta, in questi giorni di pioggia non si è visto. Eppure il fosso Ancaiano è tornato ad un livello ragguardevole, così come il torrente Tescino e il fiume Nera.

Riorganizzazione Ad oggi, con le competenze in materia passate alla Regione, non è ancora chiaro chi – su Terni – si occupi di svolgere attività di vigilanza lungo i corsi d’acqua. C’è chi dice che sia stato coinvolto direttamente il Consorzio di bonifica Tevere-Nera, competente in materia di lavori e di difesa idraulica, ora chiamato anche a controllare. Di fatto l’impressione è che la prima fase di riorganizzazione, dopo il passaggio dei dipendenti della Provincia ad altri enti – Regione in testa – presenti alcuni ‘vuoti’ preoccupanti che potrebbero emergere in tutta la loro evidenza a fronte di situazioni particolarmente critiche.

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