Università a Terni, adesso niente scuse

Il sindaco parla di «impegni assunti e investimenti confermati». La Regione di «consolidamento e potenziamento del Polo». Ora si attendono i fatti

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di Marco Torricelli

Le parole hanno un valore. E un significato. E un senso. Poi, certo, si possono interpretare, ma insomma: quelle sono. E dopo che quelle sono state pronunciate – e messe per iscritto – nei giorni scorsi, una certezza c’è: gli investimenti promessi per Terni non verranno meno. Queste sono le parole dette. Ora non resta che aspettare i fatti conseguenti.

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

Il Comune Il sindaco Di Girolamo è sicuro che «gli impegni assunti e gli investimenti previsti verranno confermati. Possiamo, quindi, assicurare che le risorse regionali destinate a Terni non saranno girate ad altre sedi, così come ci proponiamo di utilizzare pienamente le risorse destinate dal Miur».

Fabio Paparelli in redazione (7) Foto A

Fabio Paparelli

La Regione Il vice presidente Paparelli, dal canto suo, parla di «un programma di azione congiunto quale stralcio dell’accordo quadro generale per il consolidamento e il potenziamento del Polo universitario ternano e delle sue attuali quattro Facoltà». Cioè si impegna «al potenziamento dei servizi per gli studenti, della ricerca, della docenza, dell’edilizia universitaria anche il ruolo dell’Università nell’ambito della ricerca in relazione all’istanza di area di crisi complessa dell’area ternana».

Un 'estratto' della delibera di giunta regionale

Un ‘estratto’ della delibera di giunta regionale

I fondi Stando a quanto dicono il sindaco di Terni ed il vice presidente della Regione, insomma, i quasi sette milioni (per la precisione si tratta di 6 milioni, 877 mila 931 euro e 9 centesimi) che dovevano essere spesi per la realizzazione del Campus universitario nell’area ‘ex Prampolini’ (la giunta regionale – vedi foto a sinistra –  parlava di «collegio», dicendo che sarebbe stato funzionante a settembre 2019) e che si sarebbero dovuti aggiungere ai quasi quattro milioni messi a disposizone dal Miur, non sono in discussione e saranno comunque spesi a Terni – «gli impegni assunti e gli investimenti previsti verranno confermati», ha detto Di Girolamo –  mentre Paparelli ha ribadito che «sarà l’istituendo gruppo di lavoro a definire contenuti e prospettive su cui allora si potranno esprimere giudizi». Che ovviamente non potranno prescindere dal dato economico – oltre che ‘filosofico’ – di partenza: gli undici milioni che il territorio aspettava.

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