Violenza sulle donne, uomini in cura

Terni, Usl Umbria2: dall’apertura ad aprile in cinque si sono presentati al centro d’ascolto ‘Uomini fuori dalla violenza’. Fiaschini: «Prevenire esiti fatali»

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Cinque uomini, due dei quali inviati dal tribunale dei minori e sottoposti a restrizione nell’esercizio della patria potestà in quanto il minore ha assistito a violenti maltrattamenti sulla madre. Questo il primo bilancio di ‘Uomini fuori dalla violenza’, il centro di ascolto attivato – Terni e Narni – dalla Usl Umbria2 ad aprile per mettere a disposizione un percorso di cambiamento per i responsabili di atti violenti nei confronti della partner.

Imolo Fiaschini

La gestione è affidata a psicologi appositamente formati mentre al numero verde – 800.411.611 – si può parlare con operatori qualificati. A ciò, per coloro che vogliono rivolgersi al centro, si aggiunge l’indirizzo mail [email protected] o la possibilità di recarsi direttamente al servizio a Terni presso il centro salute ‘Colleluna’ in via del Modiolo 4 (giovedì dalle 15 alle 18) e a Narni Scalo, presso il consultorio di via Tuderte 12 (lunedì, stesso orario).

La collaborazione Il centro lavora in rete con le forze dell’ordine, con i centri antiviolenza, con i servizi sociali e con la magistratura. Inoltre sono stati avviati percorsi di sensibilizzazione con i medici di base e con gli avvocati; a breve previsto un corso di formazione rivolto agli operatori del 118.

Prevenzione Il direttore generale della Usl Umbria2, Imolo Fiaschini, sottolinea come «l’auspicio è che il centro venga utilizzato il più possibile come percorso di cambiamento, ma anche come prevenzione di esiti fatali. Consapevoli comunque delle difficoltà di ordine sociale e culturale per le quali gli uomini autori di violenza non si riconoscono come tali e le donne spesso non denunciano e sopportano anni di violenze. Nell’ambito della rete sociale ed istituzionale attivata nella nostra regione, l’azienda sanitaria – ha concluso – svolgerà fino in fondo il proprio ruolo nelle azioni di contrasto della violenza contro le donne con strutture e personale qualificato che possano garantire misure di prevenzione e di supporto psicologico».

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