‘Vending’ prorogato: due dirigenti a giudizio

Terni, la Corte dei conti contesta un danno erariale di 23 mila euro ai titolari del patrimonio fra il 2012 e il 2016: «Andava effettuata la gara»

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23 mila euro: questa la cifra contestata come presunto danno erariale a due dirigenti del Comune di Terni dalla procura regionale della Corte dei conti dell’Umbria. Secondo la magistratura contabile i due dirigenti avrebbero prorogato, dal 2012 al 2016 e ciascuno per il periodo in cui aveva diretto l’ufficio patrimonio, la gestione del servizio di distribuzione bevande e alimenti tramite distributori automatici – tecnicamente ‘vending’ – all’interno degli uffici comunali, senza espletare alcuna procedura ad evidenza pubblica e mantenendo per lungo tempo lo stesso aggiudicatario. Il danno sarebbe legato al mancato introito del Comune per non aver affidato il servizio tramite bando.

Le proroghe

La gara indetta sul punto dal Comune di Terni era stata impugnata nel 2006 di fronte al Tar dell’Umbria. Da lì si era deciso di andare avanti a proroghe, fino al 2014, in attesa del giudizio di merito del tribunale amministrativo regionale. Nel 2015 uno dei due dirigenti a cui viene contestato il danno erariale, aveva proposto in due distinti momenti, alla giunta comunale guidata da Leopoldo Di Girolamo, uno specifico bando per mettere a gara il servizio. In entrambi i casi però l’amministrazione aveva bocciato la sua proposta.

La discussione

Il procedimento è stato discusso mercoledì mattina a Perugia e in aula l’accusa ha ribadito il proprio punto di vista. Di contro l’avvocato Federica Pasero, che difende i due dirigenti, ha evidenziato – fra le altre cose – come «non trattandosi di locazioni ma di semplice affidamento del servizio relativo ai distributori automatici di alimenti e bevande, la competenza non fosse dell’area patrimonio del Comune». Altre incongruenze sono state evidenziate dalla difesa in ordine alle tempistiche delle proroghe e degli incarichi dei due dirigenti. La sentenza è attesa per le prossime settimane.

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