Otricoli rivive il tempo di Marco Aurelio

Dal 7 al 9 giugno con ‘Ocriculum Ad 168’ tre giornate di storia romana nella suggestione di un municipio del secondo secolo dopo Cristo

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Nel parco archeologico di Otricoli, dal 7 al 9 giugno, si rivive il tempo di Marco Aurelio. L’ottava edizione di ‘Ocriculum Ad 168’ prevede tre giornate pensate per chi ama la storia romana e per chi vuole immergersi in essa rivivendo la suggestione di un municipio romano del secondo secolo dopo Cristo. Promosso dall’associazione Ocriculum in collaborazione con il Comune di Otricoli, la Soprintendenza archeologica e belle arti e paesaggio dell’Umbria, la pro loco di Otricoli e Poggio e grazie al finanziamento di sponsor privati e della fondazione Carit, ha come scopo quello di valorizzare l’eredità storica della cittadina umbra attraverso attività che utilizzano la rievocazione storica come strumento di divulgazione culturale, promozione del territorio e di accrescimento identitario locale.

Spettacoli, riti e cibi della tradizione

Varcare i confini dell’arco degli argentari – realizzato quest’anno grazie all’abile lavoro dei mastri degli Studios di Cinecittà – e cambiare moneta, da euro in assi, sesterzi e aurei, significa immergersi nella vita quotidiana di un cittadino romano, fermarsi al mercato a trattare con un mercante, mangiare all’interno di una taberna riscoprendo i cibi dell’antichità, visitare un campo di legionari, o comprendere fino in fondo le fatiche di uno schiavo costretto a remare sotto gli ordini del suo arrogante padrone. Oltre alle scene di vita, come tutti gli anni, il municipio si ravviverà attraverso diversi spettacoli e riti, tra i tanti: il matrimonio romano e il convivio, le danze antiche, il funus, il rito alla dea Valentia (la dea di cui è attestato il culto nella sola Ocriculum), il rito dei rosaliae signorum, un particolare rito che unisce le rose alle legioni, i ludi piscatori, al porto un suggestivo rito al dio vulcano e i grandi ludi gladiatori all’anfiteatro romano. Novità di quest’anno lo spettacolo teatrale serale, il venerdì e il sabato, dell’Aulularia di Plauto, commedia conosciuta anche con La Pentola d’Oro. Non solo storia, non solo rievocazione, ma anche enogastronomia che – se da un lato ricostruisce tre ambienti storici come una popina, la tavola fredda romana, un thermopolium, la tavola calda e una mensa agricola – vedrà dall’altro proporre i cibi della tradizione umbra presso la Locanda dell’antica Basilica posto su un terrazzamento affacciato verso la splendida valle del Tevere.

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