L’Italia nel 2023 avrà 63 mila disoccupati in più con tasso dei senza lavoro che tornerà al livello del 2011. Ma l’Umbria, in controtendenza, ne avrà di meno: si tratta di stime ed a farle è l’ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base di una elaborazione dei dati Istat e delle previsioni Prometeia.
L’incremento
L’aumento della disoccupazione è legato alla contrazione del Pil ed ai consumi delle famiglie. Secondo la Cgia di Mestre i disoccupati aumenteranno di almeno 63 mila unità con il numero dei senza lavoro che andrà oltre i 2,1 milioni. Le province più colpite sono Napoli, Roma, Caserta, Latina, Frosinone, Bari, Messina, Catania e Siracusa, mentre l’incidenza della sommatoria dei nuovi disoccupati di Sicilia (+12.735), Lazio (+12.665) e Campania (+11.054) sarà il 58% del totale nazionale. E l’Umbria: «Poche le realtà territoriali che, invece, vedranno diminuire il numero dei senza lavoro. Si segnala, in particolare, Perugia (-741), Lucca (-864) e Milano (-1.098)», scrive la Cgia.
L’Umbria
In generale l’Umbria si piazza all’ultimo posto per l’aumento dei senza lavoro nel 2023 a livello di stime: 834 in meno per una diminuzione percentuale del 3,5%. A livello provinciale Perugia è 105°, superata solo da Lucca e Milano: in questo caso la previsione della Cgia di Mestre indica 741 disoccupati in meno per un -4,4%, mentre Terni è 91° con decremento di senza lavoro per 93 unità ed un 1,4%. Latina, Frosinone e Nuoro sono le uniche che fanno registrare in percentuale un aumento superiore al 10%. Se poi davvero andrà così è un altro paio di maniche.