Accessi ‘abusivi’ allo Sdi: poliziotto deve risarcire il ministero per 1.500 euro

Umbria – Capitolo in Corte dei Conti per la vicenda che lo aveva visto patteggiare ad un anno di reclusione

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1.500 euro in favore del ministero dell’Interno a titolo di indebita percezione di retribuzioni, nessun danno da disservizio né di immagine per l’amministrazione. Oltre alla sottolineatura della collaborazione tenuta nelle varie fasi della vicenda. Si è chiuso anche il capitolo ‘contabile’ per l’ispettore superiore 58enne della polizia di Stato (Digos), residente nella zona del Trasimeno, che fra il gennaio 2016 e giugno 2018 aveva eseguito diversi accessi immotivati al sistema di indagine informatico (Sdi) ed alle banche delle forze di polizia. Il tutto per diffondere ad un amico, investigatore privato, le informazioni così raccolte, peraltro di relativa utilità. La decisione fa seguito al patteggiamento ad un anno di reclusione in sede penale, avvenuto nel novembre del 2021 per l’ipotesi di reato di ‘rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio’. La vicenda, poi, era finita anche all’attenzione della Corte dei Conti dell’Umbria che, attraverso la procura regionale, aveva contestato al poliziotto – sospeso per due mesi dal servizio – un danno erariale di poco inferiore ai 32 mila euro. La sentenza è stata di condanna ma decisamente mite – 1.500 euro – rispetto al ‘rischio’. Il 58enne era difeso dall’avvocato Marco Brusco di Perugia.

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