L’accusa è pesantissima: aver aiutato una banda di criminali che stava portando in Europa quasi 300 chili di cocaina (dal valore di 20 milioni di dollari). Per questo motivo, Riccardo Capecchi, fotografo molto conosciuto in Umbria, è finito in carcere a Lima, in Perù.
Los Romanos
La vicenda ha ancora contorni poco chiari ed è emersa solo nei giorni scorsi (ne parlano i principali giornali in edicola, riprendendo i media sudamericani), nonostante l’arresto sia avvenuto il 18 maggio. Stando alle immagini – circolate in tutto il mondo attraverso un lungo e dettagliato servizio televisivo – la banda di italiani (soprannominati ‘Los Romanos’) era entrata in Perù col pretesto di vendere dei camper, per poi uscire dal paese con gli stessi camper, che sono stati trovati però pieni di droga, nascosta nella cappotta. A guardare il servizio sembra di essere in un film, ma è tutto vero.
Camper intestato a lui
Da verificare il reale coinvolgimento del fotografo umbro, che lavora fra Castiglione del Lago e Magione. Pare che sia stato coinvolto perché – rispondendo ad una domanda delle autorità peruviane – la polizia italiana avrebbe confermato che uno dei camper era intestato proprio a Capecchi, che così è stato arrestato con l’accusa che in italia sarebbe analoga al ‘concorso’. In totale ci sono sei italiani arrestati, ma della banda farebbero parte anche due peruviani.
Intervento della Farnesina
Non appena si è diffusa la notizia, molti conoscenti di Capecchi sono rimasti allibiti: il ragazzo è molto conosciuto e nessuno crede possa essere coinvolto in un traffico del genere. Stando a quanto trapela, la Farnesina si è già messa al lavoro per prestare assistenza legale agli italiani coinvolti in questa incredibile vicenda.
