Agriflor: «La Regione ora delocalizzi»

La soddisfazione di Italia Nostra post sentenza del Consiglio di Stato: «Un plauso alla tenacia degli abitanti riuniti in un comitato combattivo ed attento»

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Esprime «viva soddisfazione», Italia Nostra per «la sentenza del Consiglio di Stato che restituisce alle popolazioni di Villa Pitignano, Bosco, Ramazzano e Ponte Felcino, il diritto a vivere senza i maleodori che la ditta Agriflor ha provocato finora nel proprio ciclo lavorativo».

LA BATTAGLIA SU AGLIFLOR

Il plauso

«Un plauso – si legge in una nota di Italia Nostra – alla tenacia degli abitanti riuniti in comitato combattivo ed attento, e plauso all’avvocato che lo ha costantemente assistito. Una lunga vicenda amministrativa e purtroppo giudiziaria che finalmente vede un esito positivo, che in verità sarebbe potuto venire molto prima se il Comune avesse agito in modo coerente, peraltro evitando l’incriminazione per abuso di ufficio a carico di due suoi dirigenti. Le associazioni non hanno mai espresso alcun pregiudizio contro vita e lavoro della ditta in sé, bensì ribadiscono l’auspicio di una proficua delocalizzazione».

CASO AGRIFLOR, PROGETTO BLOCCATO

La delocalizzazione

Anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, Italia Nostra auspica che «la Regione eviti la forzatura di eventuali nuove approvazioni parziali, bensì agisca senza indugio per la delocalizzazione». Agriflor è situata in un’area agricola di Villa Pitignano e lavora circa 54 mila tonnellate all’anno di rifiuti, creando cattivo odore, soprattutto in estate e altre emissioni inquinanti per il transito dei mezzi di trasporto sulla viabilità principale. Il Comitato spontaneo ‘antipuzza’ di Villa Pitignano, Ponte Felcino, Bosco e Ramazzano chiedevano da anni alle istituzioni di delocalizzare questa attività insalubre fuori dal centro abitato.

«TRASFERIRE L’ATTIVITÀ»

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