di Fabio Neri
del comitato ‘No Inceneritori Terni’
Si rompe il muro di silenzio sullo stato di salute nella Conca. Per anni omissioni e negazionismo.
I contenuti dell’intervista di ieri sulla trasmissione ‘Restate Scomodi’ di Radio 1 sono a nostro avviso un atto di accusa chiaro nei confronti della politica ternana e regionale, degli istituti di prevenzione e protezione dell’ambiente.
Per anni l’attuale sindaco, come i suoi predecessori, hanno negato evidenze che i cittadini esposti osservavano senza alcun bisogno di evidenze statistiche, utilizzando strumentalmente il ‘Rapporto salute e ambiente’ dell’Osservatorio provinciale del professor Briziarelli per negare addirittura le evidenze scientifiche dello ‘Studio Sentieri‘.
Innumerevoli le testimonianze rinvenibili su stampa e internet. A ciascuno la responsabilità etica e politica del proprio operato.
Per anni chiunque abbia solo osato tentare di accendere i riflettori su una condizione di salute compromessa è stato accusato di allarmismo, terrorismo psicologico, ricevendo il solito ritornello rassicurante estrapolato dal Rapporto dell’Osservatorio.
Ora invece sembra essere successo qualcosa, che rimette in campo quanto meno, sembrerebbe, i dati reali, le evidenze scientifiche, le evidenze esperienziali degli operatori della salute a più livelli.
Riteniamo che questo sia il risultato di un lavoro corale condotto da anni, ma vogliamo che sia l’inizio di un processo di partecipazione degli esposti, i cittadini tutti, alle decisioni in materia di tutela dell’ambiente.
L’inizio dell’effetto a catena? Dalla pubblicazione dello Studio Sentieri, che malgrado da parte dell’amministrazione comunale e provinciale, così come dell’Asl, l’ente competente in materia di salute pubblica, sia stato considerato meno di niente, si è aperto uno squarcio sulla condizione reale della Conca.
Per arrivare a febbraio 2015, quando durante il convegno organizzato dal comitato ‘No Inceneritori’, il dottor Paolo Ricci dell’equipe di ricerca di Sentieri, ha raccontato dell’inesistenza di materiale scientificamente valido sul rapporto salute e ambiente svelando come il Rapporto dell’Osservatorio provinciale non altro era che letteratura grigia, non utile ai fine di una ricerca scientifica.
Ma cosa più importante ha obbligato il mondo politico e medico a ragionare solo su quanto le evidenze scientifiche mostrano: il +4% di mortalità in ambo i generi, fatto che chiama direttamente in causa l’esposizione agli inquinanti nel loro complesso e non solo i comportamenti individuali e l’esposizione professionale.
Ma è stata solo la tenacia dei cittadini a far si che l’amministrazione fosse continuamente messa di fronte alla propria incapacità di dialettica con i cittadini, alla propria chiara volontà di negazione delle evidenze financo di quelle scientifiche.
Bene, vediamo ora se a catena anche il resto del mondo medico ternano si sentirà libero di dire ciò che pensa, di ottemperare a quel codice deontologico che fa di loro ‘sentinelle della salute’ e non già ingranaggi di assetti di potere. Inizia una nuova fase?