Amelia, via un parroco. La Diocesi: «Normale»

Santa Maria in Monticelli deve salutare don Andrea. I fedeli scrivono al Vescovo spiegando che a loro quel prete stava proprio bene, ma la replica non lascia spazio alle speranze

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Don Andrea con due fedeli

La lettera è accorata. A scriverla è un gruppo di fedeli di una parrocchia di Amelia e il destinatario è il Vescovo di Terni Narni Amelia, padre Giuseppe Piemontese. I fedeli dicono che «è con profondo sconcerto e senso di smarrimento che abbiamo appreso, in modo improvviso ed inaspettato, la sua decisione di allontanare il nostro caro don Andrea dalla comunità parrocchiale di Santa Maria in Monticelli. La nostra è una parrocchia periferica, si potrebbe definire “di campagna”, formata da famiglie per lo più giovani, da persone schiette e limpide. Don Andrea ha saputo, negli anni, toccare il cuore di ognuno di noi, con un atteggiamento accogliente, cordiale, ma nel contempo fermo e competente. Molti di noi lo hanno eletto a propria guida spirituale, trovando in lui un amico sempre disponibile e pronto ad ascoltare. La piccola chiesa, dedicata a Maria, si è pian piano riempita di famiglie, di bambini e anziani; le celebrazioni domenicali sono diventate una festa di canti e di preghiere, spesso seguita da incontri conviviali. L’attenzione ai bambini è una delle caratteristiche che contraddistinguono il nostro caro don Andrea: gli spazi della parrocchia sono stati sempre disponibili per le iniziative riguardanti i più piccoli, anche durante l’estate».

Il vescovo Giuseppe Piemontese

Lo «sconforto» A padre Piemontese viene fatto notare che «l’improvviso cambiamento di “pastore” che ci viene prospettato, fa piombare il nostro “gregge” nello sconforto e nello smarrimento. La nostra comunità, che si è per anni impegnata a portare avanti le attività parrocchiali anche in assenza di un sacerdote, viene di nuovo gettata nell’incertezza e nella confusione, per di più nel pieno dell’anno catechistico e pastorale, con attività già avviate e non ancora portate a compimento. Sappiamo benissimo che il nostro scritto sarà ininfluente sulle logiche, a noi sconosciute, che l’hanno portata a decidere questo trasferimento, ma ci sembra un atto dovuto esprimere, in questo modo, a don Andrea tutta la nostra riconoscenza, il nostro affetto, la nostra ammirazione per il tempo, le parole, il calore che ha saputo regalarci durante questi anni del suo servizio presso di noi e far presente a lei, Eccellenza, la nostra amarezza e delusione».

«Normali avvicendamenti» E la previsione dei parrocchiani -«Sappiamo benissimo che il nostro scritto sarà ininfluente» – trova immediata conferma nella laconica risposta che umbriaOn ha ottenuto dagli uffici della Diocesi: «Normali avvicendamenti». Amen.

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