Martedì sera ad Arrone (Terni) ha ‘seminato il panico’ in centro, sfrecciando a bordo della sua auto e urtando anche alcuni ostacoli – arredi urbani compresi – ma il peggio doveva ancora venire. Perché l’uomo, un operaio arronese di 30 anni (M.S.) in evidente stato di alterazione per l’abuso di alcol, una volta rientrato a casa se l’è presa prima con la madre, aggredendola, e poi con i carabinieri del comando stazione di Ferentillo e del Nor di Terni, intervenuti per placare gli animi. Un militare si è ritrovato con il naso rotto ed una prognosi di 25 giorni, mentre un collega ha riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Scontato l’arresto disposto dal pm Camilla Coraggio e poi convalidato mercoledì pomeriggio dal tribunale di Terni che, attraverso il giudice Chiara Mastracchio, ha applicato nei confronti del 30enne – accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma già raggiunto ad inizio giugno da un’ordinanza per maltrattamenti verso la compagna, con conseguente divieto di avvicinamento – la misura della custodia cautelare in carcere, in attesa dell’udienza di merito. L’uomo è difeso dall’avvocato Luigi Fiocchi del foro di Terni.