Assistenza a disabili, fondi per l’Umbria

La giunta ha approvato gli indirizzi di programmazione per l’attuazione di nuovi interventi e servizi: oltre un milione di euro con il fondo ‘Dopo di noi’

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«Un aiuto concreto e un modo per dare maggiori certezze ai familiari circa il futuro dei propri cari in difficoltà». Così l’assessore regionale alla salute, Luca Barberini, spiega in sintesi l’approvazione da parte della giunta regionale degli indirizzi di programmazione per l’attuazione di nuovi interventi e servizi per l’assistenza di persone con disabilità gravi e prive del sostegno familiare: le risorse arrivano dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Per l’Umbria si tratta di 1 milione e 350 mila euro attraverso il fondo ‘Dopo di noi’.

Fragilità Barberini spiega che «abbiamo recepito una legge di civiltà che mette a disposizione dei territori risorse per dare prime risposte a chi si trova in una situazione di particolare fragilità e non può più contare, o non potrà più contare in un futuro prossimo, sulla protezione della famiglia. La programmazione regionale per il ‘Dopo di Noi’ – è stata definita dopo un lungo confronto con le associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità e con le diverse zone sociali del territorio regionale, che dovranno attuare concretamente le azioni previste».

Il progetto e l’obiettivo Al centro del progetto, sottolinea l’assessore regionale, «c’è la persona gravemente disabile, sola o con una famiglia non più in grado di prendersene cura. L’obiettivo è definire percorsi di assistenza specifici e personalizzati, tesi a renderla il più autonoma possibile anche attraverso programmi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine o soggiorni temporanei al di fuori del nucleo familiare. Previsti anche programmi di accrescimento della consapevolezza, di abitazione e sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e tirocini finalizzati all’inclusione sociale. A tale proposito – conclude Barberini – verranno incentivate le progettualità mirate alla valorizzazione della vita e degli impegni extradomiciliari e alla concreta espressione dei talenti e delle attitudini della persona, con specifico riferimento ai percorsi di accesso al lavoro. Tutto questo in funzione di una piena realizzazione delle persone con disabilità».

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