Ast, scadenza appalti: crescono i timori

Terni, anche la Fim chiede chiarezza per i lavoratori delle ditte terze. Intanto c’è l’ok alla divisione di Tk, Kerkhoff confermato Ad

Condividi questo articolo su

Sale la preoccupazione riguardo alla situazione di centinaia di lavoratori delle ditte terze di Ast, i cui contratti sono in scadenza, per alcuni già conclusi domenica 30 settembre: dopo la Fiom, lunedì a prendere posizione è la Fim.

TUTTO SU AST

La richieste di certezze

Secondo il sindacato dei metalmeccanici della Cisl, «la politica di Ast di proseguire i contratti con le aziende terze con proroghe di breve termine colpisce sempre l’anello più debole del sistema che è quello dei lavoratori, questo genera continua incertezza, rischiando di creare carenze organizzative, mancanza di investimenti e manutenzioni di qualità generando la rischiosa perdita di professionalità nella girandola infinita che può generarsi. Questa mancanza di chiarezza e programmazione a lungo termine crea un forte stato di precarietà, originando rapporti di lavoro con contratti temporanei, senza mai dare certezza, non creando condizioni per un lavoro stabile, elementi questi che rischiano di abbassare anche gli standard di sicurezza».

La sollecitazione

La Fim ricorda che da tempo ritiene necessario condividere un protocollo sugli appalti, ma questo per ora «non è stato ancora possibile». «Pertanto – continua la nota della segreteria – riteniamo che non sia più rinviabile una discussione sull’intero sistema degli appalti, che rischiano di essere ancora più penalizzati dallo stato di incertezza di Ast, sito non ritenuto strategico per Thyssenkrupp. Come Fim Cisl vogliamo tranquillità e stabilità per i lavoratori e le tante famiglie legate al mondo delle aziende terze operanti all’ interno del sito Ast». Per la Fim è quindi «indispensabile, che i vertici aziendali di Ast, nella libertà di nell’assegnazione degli appalti, non tenga conto solo del costo ma valorizzi nella scelta le aziende che possono dare un valore aggiunto come la possibilità di garantire un lavoro stabile, che genera professionalità dei lavoratori e permettendo alle stesse di investire su formazione e sicurezza».

Gli aggiornamenti dalla Germania

Mentre a Terni si discute di appalti, da Essen, quartiere generale della ThyssenKrupp Ag, arriva la conferma che la divisione del gruppo in due società, annunciata giovedì, si farà: il consiglio di sorveglianza ha approvato all’unanimità la proposta avanzata dal consiglio esecutivo che porterà alla creazione di Tk Industries e Tk Materials (in cui rientrerà Ast). In futuro, le attività dei beni industriali e dei materiali saranno dunque gestite come società quotate indipendenti con accesso diretto ai mercati dei capitali. Il comitato esecutivo è stato invitato a preparare i dettagli della transazione nei prossimi mesi.

Guido Kerkhoff

Le altre novità

Ma non è, questa, l’unica decisione emersa dalla riunione straordinaria di domenica: il supervisory board ha anche nominato all’unanimità Guido Kerkhoff – già subentrato ad interim dopo le dimissioni di luglio di Heinrich Hiesinger – amministratore delegato di Tk. Kerkhoff ottiene un nuovo contratto quinquennale e assumerà così in modo permanente la gestione del gruppo. Sempre ai vertici della multinazionale è stato rinnovato, fino al 30 settembre 2023, anche il contratto con il capo delle risorse umane Oliver Burkhard. Si prevede di aggiungere un direttore finanziario al comitato esecutivo.

Altri nomi

Le nuove nomine non si fermano qui: il consiglio di sorveglianza ha anche eletto all’unanimità Bernhard Pellens, già membro del supervisory board dal 2005, come presidente: succede a Ulrich Lehner, anche lui dimessosi a fine luglio. «Desidero ringraziare il supervisor board per la fiducia e il chiaro sostegno che ha dato al nuovo assetto programmato di Tk proposto dal comitato esecutivo – ha commentato il ceo Kerkhoff -. Ora possiamo finalmente dare ai nostri dipendenti un chiaro orientamento per il futuro dell’azienda». Sta di fatto che quello che inizialmente era stato dato per un cambio al vertice provvisorio, in attesa della nuova nomina definitiva, si è invece rilevato un assetto a lungo termine, che ha assunto decisioni molto importanti per la multinazionale tedesca, che si rifletteranno – ancora da capire come – anche sull’acciaieria di Terni.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli