Ast, Tesei: «Al lavoro con il Governo». Sciopero Usb ferma la fabbrica

Venerdì mattina adesione al 35% in acciaieria, stop a molte linee e reparti. La presidente della Regione ha incontrato l’ad Caldonazzo

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di F.L.

La Pasqua è ormai archiviata da qualche giorno, il ponte del 25 aprile è alle porte e ancora nessuna convocazione è arrivata dal Mise, ma venerdì la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha incontrato l’amministratore delegato di Arvedi, Mario Caldonazzo, per fare con lui il punto sulla situazione di Ast. Intanto però la fabbrica, sempre venerdì, si è quasi completamente fermata a causa di uno sciopero nazionale indetto dall’Usb con lo slogan «Abbassate le armi, alzate i salari».

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L’adesione e le conseguenze

«Al centro della manifestazione e dello sciopero nazionale della produzione, la necessità e l’urgenza di alzare i salari per fronteggiare una crisi che è diventata insopportabile per milioni di persone ed un’inflazione che solo a marzo ha sfiorato il 7%» ha spiegato il sindacato di base proclamando la mobilitazione. Motivazioni che, dunque, non riguardano direttamente la fabbrica di viale Brin, ma lo sciopero ha comunque avuto seguito tra i lavoratori e quindi ripercussioni, in mattinata, sulla produzione: in Ast hanno infatti aderito 100 addetti al primo turno (35%), che si aggiungono ai 18 del turno di notte (9%). Nell’area a caldo, in particolare, ha marciato una sola linea dell’acciaieria, grazie all’accorpamento dell’organico con quello dell’altra linea. Nell’area a freddo è rimasto fermo il treno a caldo, mentre Pix ha lavorato a scartamento fortemente ridotto. Uno stop è stato segnalato anche al Tubificio.

I nodi in sospeso

Sul fronte più generale invece, dopo le numerose sollecitazioni dal fronte sindacale, ancora nessuna convocazione ufficiale è arrivata da Roma per dare il via al percorso che porterà all’accordo di programma, anche se la governatrice Tesei ha spiegato, sempre venerdì, che «si sta continuando a lavorare con il Governo». Il punto con Caldonazzo – ha aggiunto – «è stato utile in vista dei prossimi incontri con il ministero». Intanto in fabbrica, oltre al nuovo organigramma aziendale, si attende anche di capire il destino che sarà riservato a Tubificio e Società delle Fucine, per le quali è stato annunciato lo scorporo. Il 27 aprile è in programma una nuova riunione tra rsu e azienda per definire il regolamento sulle reperibilità, uno dei punti cardine del primo accordo sindacale firmato nell’era Arvedi. Tra gli altri quello delle assunzioni – 23 quelle perfezionate al momento, 12 gli spostamenti dal Tubificio – necessarie all’aumento da 15 a 21 turni (al via da metà maggio) anche nel secondo forno dell’acciaieria.

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