Botte e minacce, marito-orco a giudizio

Terni, la giovane moglie prima di denunciarlo avrebbe anche tentato il suicidio. La difesa: «Accuse montate ad arte»

Condividi questo articolo su

di F.T.

Insulti, percosse, umiliazioni e una convivenza trasformatasi in inferno per una 24enne di Terni che, alla fine, ha trovato la forza di denunciare l’ex marito, 29enne e anche lui ternano. Quest’ultimo è finito a processo per maltrattamenti e lesioni e ora deve difendersi da una ricostruzione accusatoria pesante.

I fatti sarebbero accaduti fra il 2013 e il 2014. Tanti gli episodi finiti sotto la lente della procura: dalle botte alle minacce, fino ad altri – altrettanto inquietanti – in cui la giovane veniva privata del cibo, della possibilità di comprare indumenti e beni di prima necessità, costretta a vivere rintanata in una casa in cui, da un certo punto in poi, non c’era più neppure la corrente, staccata per via dei debiti.

Tutto come prima Il culmine, in senso negativo, è rappresentato dal tentativo di togliersi la vita messo in atto dalla ragazza attraverso l’assunzione di una quantità smodata di farmaci. Un baratro in cui, secondo l’accusa, sarebbe stata spinta proprio dal comportamento del marito. La donna era finita in coma al Santa Maria e i sanitari erano riusciti a salvarla e anche a proteggerla, per quanto possibile, dal marito-orco. Poi una volta dimessa, tutto era tornato purtroppo come prima: sfuriate culminate in una sera di maggio, all’interno di un bar dove la giovane era riuscita a nascondersi per sfuggire alle botte.

Udienza In seguito alla denuncia, quest’ultimo ha ricevuto il divieto di avvicinarsi alla compagna, determinata a separarsi. Il resto è rappresentato dal procedimento penale in corso e che venerdì mattina – di fronte al giudice Barbara Di Giovannantonio e al pm Cinzia Casciani – ha vissuto una fase drammatica, con la deposizione in aula della giovane assistita dal suo legale, l’avvocato Massimo Oreste Finotto.

La difesa Il 29enne è invece difeso dall’avvocato Sara Giovannelli del foro di Terni, che spiega: «Il mio assistito si ritiene del tutto estraneo alle accuse, a nostro giudizio montate ad arte, soprattutto in relazione ai presunti maltrattamenti. La decisione di non accedere ad alcun rito alternativo va proprio in questo senso, per dimostrare in aula l’insussistenza delle contestazioni». La prossima udienza è stata fissata per il 13 maggio 2016.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli