Capitale della cultura, Rossi: «Fare squadra»

Il senatore Dem: «Auspico che Terni possa conquistare il titolo per il 2017. Io prendo parte e tifo per la mia comunità»

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di Gianluca Rossi
Senatore del Partito Democratico

Non essere scelti come la capitale italiana della cultura per il 2016 non è affatto una bocciatura per Terni. Arrivare nella short list delle città candidate è di per sé un risultato molto positivo. Contendersi il ruolo di capitale della cultura richiede un salto di qualità da parte della comunità ternana, a partire da chi la rappresenta, nel considerare la cultura come una priorità strategica inscindibile da altre sfide che abbiamo di fronte: dalla ‘fabbrica intelligente’ dello Studio Confindustria – Ambrosetti, alla ‘città intelligente’ del progetto smart city.

Non si tratta solo di ‘conquistare’ un milione di euro, che pure non credo sia irrilevante, ma di pensare a un nuovo paradigma di città. In questo sta il merito di chi ci ha creduto e di chi ci crede ancora. L’intera comunità regionale è chiamata ad una sfida inedita: nel corso di un solo biennio sono infatti arrivate all’ultima tappa per il titolo di capitale europea e italiana della cultura ben tre realtà umbre – Perugia, Terni e Spoleto – ed hanno scalato la classifica con progettualità locali che guardano oltre i confini umbri e nazionali.

Queste energie non devono andare disperse, al contrario, devono ottenere una risposta di sistema, in termini di investimento sociale e politico, prima ancora che economico. Il percorso compiuto da Terni rappresenta quindi una sfida collettiva che non investe gli addetti ai lavori ma la città nel suo insieme e le sue prospettive in termini di sviluppo, non solo culturale. Per queste ragioni auspico davvero che possa conquistare il titolo per il 2017. Io prendo parte e tifo per la mia comunità.

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