Carcere Perugia, aggredita agente: sette giorni prognosi

L’episodio è avvenuto mercoledì mattina. La nuova denuncia del Sappe: «Servono urgenti provvedimenti»

Condividi questo articolo su

Nuovo episodio di violenza mercoledì mattina nella casa circondariale di Perugia. A denunciarlo è il Sappe: una donna della polizia penitenziaria è stata aggredita da una detenuta con problemi psichiatrici. «Speriamo finisca presto questo massacro, Anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti».

Taser e spray

Il segretario nazionale umbro del Sappe Fabrizio Bonino ribadisce la necessità di «urgenti provvedimenti per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a polizia di Stato e carabinieri, ossia pistola ‘taser’ e spray al peperoncino e l’istituzione in ogni carcere una sezione custodiale chiusa dove allocare e vigilare i detenuti più facinorosi o che si rendono protagonisti di episodi di violenza minacce nei confronti del personale. E l’Umbria non può essere la discarica delle carceri toscane».

L’aggressione e la prognosi

L’agente – sottolinea Bonino – «all’atto della battitura, appena è entrata in cella, è stata oggetto di lancio di caffè bollente addosso, con ulteriore tentativo di aggressione. Solo grazie alla prontezza e professionalità delle poliziotte presenti si è potuto scongiurare il peggio. La detenuta psichiatrica straniera sconta una pena per omicidio con fine pena 2031 e si è resa protagonista di molte aggressioni anche a personale infermieristico presso il carcere di Solliciano. L’agente oggetto dell’aggressione è stata dimessa con prognosi di sette giorni e una forte infiammazione della cornea. Oramai il personale è stanco di gestire detenuti con patologie psichiatriche e auspichiamo quanto prima ad una reale presa in carico di tali soggetti da parte del Servizio sanitario nazionale». Donato Capece è il segretario generale del Sappe: «Quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Rinnoviamo, alla luce del grave fatto accaduto a Perugia, la richiesta di un incontro con i vertici del ministero della Giustizia e dell’amministrazione penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, come ad esempio proprio le tutele da assicurare al personale in servizio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli