Case popolari, Marini risponde a Salvini

Un post facebook della presidente della Regione Umbria al ministro: «Non scomodi i suoi funzionari, le do io i dati che il suo Governo già possiede»

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«Gentile Ministro Salvini, non scomodi solerti funzionari del Ministero dell’Interno, che per altro dovrebbero essere impegnati in ben altri compiti per la sicurezza dei cittadini, per avere dati che il suo governo già possiede in quanto la competenza in materia di edilizia residenziale pubblica è del suo collega Ministro Toninelli e della relativa struttura ministeriale che si occupa di lavori pubblici». Inizia così il post pubblicato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, sulla sua pagina facebook in risposta alla dichiarazione del ministro Salvini nella quale affermava, riferendosi a Toscana, Piemonte e Umbria contrarie al Decreto sicurezza, che si sarebbe fatto mandare il numero dei cittadini che nelle tre Regioni erano in attesa di una casa popolare.

I numeri

«I dati puntuali sulle case popolari in Umbria glieli illustro in dettaglio io: la Regione Umbria possiede ben 9 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica e non temiamo confronti comparativi con altre regioni italiane, raffrontando anche popolazione e fabbisogno. In questi anni di guida regionale le mie giunte hanno contribuito a far accrescere il totale raggiunto di 400 nuovi alloggi ed altri 100 se ne aggiungeranno nel 2019. Dal 2008 il Governo non stanziava risorse per questo settore. Abbiamo dovuto attendere il Governo Renzi per avere la legge di riforma n.80/2014 e lo stanziamento di 321 milioni di euro da parte dei governi Renzi e Gentiloni che hanno assegnato all’Umbria circa 15 milioni di euro».

Le risorse

Nel frattempo «la Regione ha investito proprie risorse del Por-Fesr per quasi 9 milioni di euro riqualificando dal punto di vista energetico e sismico molto edifici ed alloggi. Abbiamo stanziato ulteriori 2,5 milioni di euro del bilancio regionale per manutenzione straordinaria. Non abbiamo occupazioni abusive degli alloggi grazie alla professionalità e qualità del personale di Ater e la piena efficienza organizzativa. In Umbria non abbiamo mai avuto bisogno di forze di polizia dello stato e di prefetti per sgomberare alloggi di edilizia pubblica. Ater inoltre è stata preziosissima nella fase emergenziale del sisma 2016 e ci sta affiancando in molte iniziative pubbliche del patrimonio edilizio regionale. Inoltre ha dato una grande mano nella realizzazione di numerose caserme, stazioni di carabinieri e forze di polizia, da ultimo stiamo definendo un accordo con la Guardia di finanza supportando le strutture del Governo per dare idonei alloggi agli uomini impegnati nella sicurezza in Umbria».

Zero stanziamenti

Nel lungo post la presidente ha aggiunto: «Ora però una domanda gliela rivolgo io, gentile ministro, la mia Regione e tutte le Regioni italiane hanno bisogno di continuità nelle politiche per la casa e per l’edilizia residenziale pubblica ed invece nella sua prima legge di bilancio del Suo Governo sono state stanziate €0 di risorse per il 2019 (ZERO) ma in compenso le nostre aziende per l’edilizia residenziale pubblica dovranno pagare una aliquota Ires raddoppiata e così noi Umbria passeremo da 800 mila euro del 2018 ad 1,6 milioni di euro del 2019. Gentile Ministro, prima di chiedere a me cosa sto facendo per dare case popolari ai cittadini, si ricordi sempre che gli stanziamenti per questo settore sono di competenza del Governo e lei non solo ha messo zero ma addirittura si prende dall’Umbria 800 mila euro pari ad una ventina di alloggi da ristrutturare».

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