Centri antiviolenza, pronti 250 mila euro

L’associazione “Liberamente donna” vince il bando del ministero delle Pari opportunità. Nei centri antiviolenza di Terni e Perugia più interventi per minori e inserimento lavorativo

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Il ministero delle Pari Opportunità stanzierà 250 mila euro per i centri antiviolenza di Perugia e Terni. Proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’associazione Liberamente Donna, fondatrice dei due centri, ha deciso di rendere pubblica la notizia. L’associazione umbra ha ottenuto il punteggio più alto per il progetto presentato nell’ambito del bando ministeriale per “il potenziamento dei centri antiviolenza e l’ampliamento dei servizi”. Liberamente Donna si è piazzata al primo posto della graduatoria ed avrà diritto a tutto il finanziamento richiesto.

Soddisfazione «Siamo davvero molto contente, è un risultato meraviglioso – commenta così il risultato Sara Pasquino – operatrice del centro “Doriana Bellini” di Perugia – che dimostra quanto sia importante fare rete, il partenariato in questo caso è stato fondamentale». Il progetto presentato, infatti, ha il sostegno della Regione Umbria e prevede un cofinanziamento dei Comuni di Terni, Perugia e Narni. Tra i tanti partner ci sono l’azienda ospedaliera e sanitaria, il centro per l’impiego e molte associazioni, come la Rete Antiviolenza, e soggetti del privato sociale come Borgorete.

Minori e inserimento lavorativo Per il momento la Regione Umbria ha presentato una lettera di intenti per i prossimi due anni, mentre gli interventi che i centri antiviolenza andranno a realizzare con la somma di 250 mila euro sono ancora in corso di definizione. Quel che è certo è che si andrà a investire su due fronti: i minori vittime di violenza assistita e le donne uscite dai percorsi psico-sociali che si portano avanti nei centri. Per i bambini, ai quali la rete Liberamente donna presta particolare attenzione, verranno creati nuovi laboratori mentre per le loro madri sono previsti nuovi percorsi di inserimento lavorativo. «Dare loro l’indipendenza economica – sottolinea Pasquino – è fondamentale per evitare che non tornino dall’uomo che le ha private in passato della libertà».

La legge regionale L’arrivo dei fondi per poter portare avanti nuovi percorsi di supporto alle donne vittime di violenza è un risultato importante, che arriva proprio a pochi giorni dall’approvazione in consiglio regionale della legge sulle politiche di genere. Un passo in avanti accolto con entusiasmo anche dalla rete dei centri antiviolenza: «Dopo molti anni abbiamo finalmente una legge, anche grazie al lavoro delle tante associazioni che negli anni si sono battute per questo. Non bisogna pensare solo al problema della violenza ma anche alla formazione nelle scuole, ai servizi e alle politiche».

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