Comune di Terni, inizia il conto alla rovescia

Entro giugno è atteso il parere del governo sul piano di riequilibrio, mentre per a fine luglio dovrebbe esprimersi la Corte di conti. Giunta da rivedere e inchiesta ancora in corso

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Inutile girarci troppo intorno: è solo una questione di tempo. Che piaccia o no a quelli che – tra i consiglieri di maggioranza – sbattono i piedi per terra (i pugni sul tavolo no, non sia mai) perché vorrebbero che si tirasse avanti fino alla conclusione naturale della legislatura, la fine dei giochi per l’amministrazione comunale di Terni è bella e decisa.

Foto A.Mirimao

«Fase nuova» Il Partito Democratico, azionista di maggioranza della ditta, lo ha già detto chiaro e tondo (il segretario regionale Leonelli è sceso fino a Terni apposta per firmare una nota congiunta con il ‘provinciale’ Trappolino e il ‘comunale’ Monti): «L’amministrazione comunale, con grande senso di responsabilità, metterà in sicurezza, nelle prossime settimane, i bilanci accompagnando l’iter di approvazione del piano di riequilibrio finanziario e scongiurando, a beneficio della città e dei cittadini oltre che delle future amministrazioni, pesanti ricadute sulle tasche dei cittadini. Dopo di che si aprirà per Terni una fase nuova». 

LE PAROLE DEL SINDACO – IL VIDEO

I tempi Circolano anche alcune date ‘di massima’: intorno al 20 giugno dovrebbe arrivare il parere del governo sul piano di riequilibrio dei conti comunali, mentre un mesetto più tardi, diciamo per la fine di luglio, è atteso il pronunciamento della Corte dei conti. Poi, sintetizza un consigliere del PD, «si va a casa».

Foto A.Mirimao

A casa Sì, più o meno è così. Più o meno, perché il capogruppo del PD in consiglio, Andrea Cavicchioli, giovedì dopo aver spiegato che «qui nessuno è attaccato alla poltrona ed il percorso è subordinato ad un adempimento, il piano di riequilibrio, perchè ci sono situazioni che devono essere salvaguardate: non si aumentano le tasse (oggi siamo ai livelli minimi), non si toccano i servizi, c’è la capacità di uscire dal piano ben prima dei 5 anni indicati dal sindaco. Lo facciamo in un quadro di finanza locale che conosciamo e sul quale dobbiamo lavorare». Prima del «si va a casa», insomma, alcune partite vanno sistemate.

Foto A.Mirimao

La giunta Il problema è che per farlo è necessario – come prima cosa – rimettere la giunta in condizione di lavorare: le dimissioni di Stefano Bucari l’hanno portata sotto il ‘numero legale’ impongono la sua sostituzione in tempi rapidi e se troveranno conferma le voci che vorrebbero anche Tiziana De Angelis intenzionata a farsi da parte, le new entries dovranno essere almeno due. Sempre che Di Girolamo non voglia calcare la mano con altre sostituzioni.

I dubbi Questo, però, pone un altro – non piccolo – problema: chi imbarcare in giunta? E, cosa non trascurabile, come? Nel senso che, apparendo difficile che il sindaco possa ‘riaprire’ ad assessori tecnici (anche perché sarebbe difficile per un professionista accettare di entrare in una squadra destinata a giocare solo un paio di partite prima di essere smantellata), si dovrà pescare dal consiglio e questo mette in movimento tutta una serie di meccanismi (i ripescaggi tra i non eletti nelle liste da cui proverrebbero i nuovi assessori) che, come è ovvio, poco avrebbero a che fare con il «grande senso di responsabilità» di cui parlano i segretari del Partito Democratico.

L’INCHIESTA IN COMUNE

Pierdonati e Nannurelli

L’inchiesta Senza trascurare che, tutto si incastra con le indagini ancora in corso su palazzo Spada: i giudici del tribunale del Riesame non hanno ancora rese note le proprie decisioni riguardo i due dipendenti comunali – il dirigente ai lavori pubblici Renato Pierdonati e il funzionario Federico Nannurelli – sospesi dal servizio e la cui posizione è stata esaminata martedì scorso.

 

 

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