Comune e appalti: «Pronti al confronto»

Terni, il presidente di Actl, Sandro Corsi, propone una sua riflessione dopo il corsivo di Walter Patalocco relativo al confronto con il M5S e l’intervento di Thomas De Luca

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Il ‘corsivo’ di Walter Patalocco su umbriaOn, questa settimana sta facendo – oltre che come sempre riflettere – anche discutere. Dopo quello di Thomas De Luca (M5S), ora c’è anche un altro parere – con tanto di ‘sfida’ finale – di cui tener conto.

Sandro Corsi

Sandro Corsi

di Sandro Corsi
Presidente della Cooperativa sociale Actl

Vogliamo certo fare nostro l’appello del Sindaco ed anche parte della comprensibile critica di Walter Patalocco con l’insito monito alla moderazione di toni e stile, ma parimenti non posso ne possiamo chiuderci in una contrizione ed afonia da peccatori perché cittadini, come tanti altri, indagati.

Sarebbe un’amara versione di un potere o anche di una deriva massificante con germi totalitari che considera l’avviso di garanzia come inappellabile condanna. Patalocco sa bene quanto il sottoscritto sia sempre stato un garantista verso tutti, da Tortora, Craxi, Berlusconi a Del Turco.

Il far finta di nulla è dimensione che non mi appartiene ed è proprio per questa sfera poco politica ed un po’ esuberante – non certo violenta caro Patalocco – che ho lasciato da oltre oltre 23 anni ogni velleità di impegno istituzionale: sono in una impresa cooperativa e sono stipendiato, non ho utili sul fatturato, ma soddisfazione se riesco a creare lavoro e mettendoci la faccia, la testa e il cuore, difendo l’azione della mia azienda e dei miei collaboratori.

Naturalmente io scrivo da dirigente della cooperazione sociale e non mi occupo né mi posso occupare di altre imprese che, sottolineo, non sono cooperative sociali a cui l’inchiesta si riferisce e a cui auguro con sincerità, come a tutti noi, di chiarire la propria posizione.

E poiche sono due anni che propongo ai 5 stelle un confronto pubblico, ma non hanno mai accettato e seguitano ad attaccarci senza mai il coraggio di rispondere se si rivolgono a noi quando parlano di “lavoratori sottopagati”, “scudi umani”, ” voto di scambio”, eccetera, allora li ho cercati e non ho interrotto nessuna conferenza.

Penso che le cooperative sociali ternane siano una risorsa e che dagli anni Ottanta, con grandi sacrifici di tutti noi soci lavoratori, hanno costruito lavoro, opportunità e speranza per migliaia di lavoratori. E che, rimarco fortemente, hanno sempre trovato, nell’allora sindaco professor Ciaurro, ascolto e sostegno tanto da aumentare significativamente fatturati e servizi con l’allora silente, seppur in Giunta, giovane assessore Melasecche.

Quando ho definito portaborse il suo rampollo Andrea Liberati, non ce l’avevo certo con il pur precario e onesto lavoro di portaborse, ma con la contiguità politica ed affettuose affinità tra i due. Certo che, ai miei tempi, ovvero di una politica ormai desueta e oggi chiamata di “prima Repubblica”, era assolutamente impossibile che qualsiasi portaborse, ovvero abituato al grigio e faticoso scritto sarebbe diventato un leader politico, ma oggi sono tantissime tali figure tra deputati, senatori, consiglieri e compagnia cantante di ogni partito.

E ancora – caro Walter – pur comprendendo lo spirito della tua notazione sull’arroganza ti dico e scrivo che non è facile subire non dalla Magistratura e ripeto non dalla Magistratura che rispettiamo profondamente e verso la quale non si troverà mai, da parte del sottoscritto, una parola di critica sia sull’oggetto dell’indagine che nei tempi e nei modi in cui vorrà portarla avanti, ma da parte di personaggi politici che ci hanno sempre osteggiato, non solo dell’opposizione come ben sai ne abbiamo parlato diverse volte, e che portano alle nostre persone ed aziende cooperative, attacchi così falsi e violenti dietro lo schermo della politica.

La nostra non è arroganza ma è convinzione e orgoglio profondo di ciò che siamo e che abbiamo cercato di fare insieme per la Città e con la Città, sia con le amministrazioni che si sono succedute, di ogni colore esse siano state, sia con tante persone e famiglie che ci stimano.

Se accettano Liberati e Melasecche un confronto pubblico con il sottoscritto e Tonino Sabatini noi siamo pronti e tu potresti moderarlo ma non accetteranno mai. O no?

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