Comune Terni-Regione, c’è alta tensione

Canoni idrici e fondi, intervento di Filipponi (Pd), replica di Melasecche: «Regione è scappata da Terni, restituisca soldi sottratti». Paparelli: «Nel 2018 oltre l’80% delle risorse destinate dalla legge a enti locali»

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Il tema era stato sollevato venerdì dal capogruppo del Pd a palazzo Spada, Francesco Filipponi, e a stretto giro è arrivata la replica dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni Enrico Melasecche con successivo attacco alla Regione. Focus sui fondi derivanti dall’uso dei canoni idrici: «Da quanto ci risulta – aveva spiegato l’esponente Dem – ci sarebbero difficoltà legate alla progettazione, alla spesa, ed alla rendicontazione delle risorse legate ai canoni idrici per diverse centinaia di migliaia di euro spendibili per l’assetto del territorio. Opportuno quindi individuare le migliori soluzioni per poter progettare, spendere e rendicontare interventi sulla base di queste risorse utilizzabili anche per le manutenzioni necessarie». Pronta risposta dell’assessore: «Grazie per la sollecitazione, ma c’è qualcosa da chiarire». Non finisce qui, perché nel pomeriggio nel dibattito entra il vicepresidente della Regione Fabio Paparelli. E non per dare una ‘carezza’ a Melasecche.

MANUTENZIONE STRADE A TERNI: «NON C’E’ UN EURO, CHIEDO PAZIENZA AI CITTADINI»

Enrico Melasecche e Leonardo Latini

Briciole di risorse Melasecche nel rispondere a Filipponi e spiegare – più volte lo ha fatto in questi giorni, da ricordare che lunedì pomeriggio alle 15 è fissata la seduta di giunta per approvare il Documento unico di programmazione 2018-2020 e il bilancio stabilmente ‘riequilibrato’ – la situazione fa un breve sunto del contesto: «La città vive una fase difficilissima a causa di una coincidenza di situazioni e di responsabilità chiarissime. Una crisi nella crisi. Dalle vicende giudiziarie a quelle relative al dissesto, dal periodo commissariale alla riorganizzazione, ci troviamo oggi nell’urgenza assoluta di recuperare qualsiasi briciola di risorse per un bilancio da miracoli a cui la giunta sta lavorando dall’insediamento. Non solo, non esiste un solo euro utilizzabile immediatamente per le manutenzioni stradali nonostante ci siano mutui contratti dal 2014 e mai utilizzati in quattro anni dalla giunta Di Girolamo, il che prova, se mai ce ne fosse bisogno, il livello di efficienza di chi ci ha preceduti».

Fabio Paparelli, Catiuscia Marini e Leonardo Latini

Canoni idrici Si arriva al punto: «Esistono – prosegue Melasecche – anche somme abbastanza risibili erogati dalla Regione per le strade dai canoni idrici, cioè le somme che la Regione incassa dalla Erg per l’utilizzo del Velino e del lago di Piediluco per produrre energia elettrica a Galleto ma non solo. Il capogruppo del Pd Filipponi ci ricorda che abbiamo a disposizione quei fondi, utilizzabili per strade e marciapiedi. Lo ringraziamo per la sollecitazione salvo precisare due aspetti: si tratta di meno di 400 mila euro che, visto lo stato delle strade, costituiscono una briciola rispetto alle reali necessità; il dissesto finanziario, eredità della consiliatura in cui era già capogruppo ci impedisce al momento di utilizzarli, salvo effettuare una complicata variazione di bilancio a cui stiamo lavorando da tempo per la quale occorrono numerosi passaggi fino al consiglio comunale, per cui sarà possibile effettuare la gara non prima di ottobre».

Francesco Filipponi

«Regione restituisca soldi» L’assessore ai lavori pubblici passa all’attacco finale: «Ma Filipponi si ferma qui mentre noi intendiamo mantener fede alle promesse fatte in campagna elettorale e chiediamo a gran voce alla Regione, governata per ora dal Pd, di retrocederci tutti i milioni sottratti a Terni in questi anni, con il beneplacito del partito ternano, per lo sfruttamento del Velino e del lago di Piediluco come bacino idroelettrico. Si tratta di almeno 30/40 milioni incassati dalla privatizzazione ad oggi per nostro conto. La Regione viceversa negli ultimi cinque anni è scappata da Terni, ha distrutto l’Atc, fatto fallire l’Isrim e licenziato i dipendenti, liquidato Umbria Innovazione, il consorzio aree industriali e l’Icsim, tiene a bagnomaria un inutile Bic, ha ridotto i propri uffici a Terni a fantasmi, dimezzato il polo universitario, altrettanti milioni risparmia quindi per il minor impegno. Ma succhia il sangue della città trattenendo gli introiti che paga la Erg e che rivendichiamo con orgoglio per fare strade, piste ciclabili, bonifiche, sviluppo, politiche sociali, nuova occupazione. Una battaglia sacrosanta che intendiamo riprendere dopo quelle fatte con Ciaurro perché la Regione riconosca a Terni la totalità di quei ‘canoni idrici’ di nostra spettanza lasciando che siano i ternani a decidere cosa farci e non vincolandoci con una burocrazia asfissiante in bandi e sottobandi per farci perdere tempo prezioso da dedicare alla ripresa. Apriamo la ‘vertenza Terni/Regione’ per reclamare – conclude – le nostre risorse ed un ruolo non più subalterno, che danneggia i nostri interessi, marginalizza Terni e il suo territorio».

Catiuscia Marini e Fabio Paparelli

Paparelli si fa sentire Nel pomeriggio arriva la controreplica del vicepresidente della Regione: «I canoni derivanti dalle grandi derivazioni idroelettriche, così come quelli derivanti dalle concessioni relative alle acque minerali,  costituiscono alcune delle entrate del bilancio regionale la cui utilizzazione dovrebbe essere funzionale alla conservazione del territorio, l’assetto idrogeologico e le manutenzioni relative che garantiscono la funzionalità e la riproducibilità delle risorse. La città di Terni ha sempre beneficiato di un ammontare di risorse regionali più che proporzionali rispetto al peso della popolazione sul totale regionale: 18% del volume totale delle risorse circa contro il 12% della popolazione in funzione della sua importanza, cui si aggiungono gli oltre 56 milioni stanziati per l’area di crisi, i fondi per l’edilizia scolastica che hanno consentito e consentiranno investimenti per oltre 8 milioni di euro, per Agenda urbana (9,8 milioni circa) e quelli del Piano periferie, tanto per citarne solo alcuni».

PAPARELLI: «PIOGGIA DI MILIONI PER TERNI»

La cascata delle Marmore

81,77% Paparelli sottolinea che «è solo grazie ed esclusivamente ad una mia iniziativa di legge che il raddoppio dei canoni idrici derivanti dalle derivazioni idroelettriche viene per il 50% riversato su cinque comuni: Terni, Narni, Baschi, Alviano e Cerreto di Spoleto in cui sono localizzati grandi impianti di derivazione. La legge stabilisce specifiche destinazioni per queste risorse aggiuntive: urbanistica e assetto del territorio per la riqualificazione e il decoro urbano, il recupero e la manutenzione di spazi verdi e l’accessibilità degli stessi; sviluppo e valorizzazione del turismo e dei grandi eventi; viabilità ed infrastrutture stradali. Le risorse sono per il 20% destinate allo sviluppo e valorizzazione del turismo e per l’80% alle manutenzioni ed interventi urbani e stradali. È bene altresì precisare che Terni, in virtù di rigorosi parametri statistici, è destinataria per il 2018 di 1 milione e 308 mila euro, pari dell’81,77% delle risorse complessive destinate agli enti locali dalla legge. Non ricordo, ne è agli atti, alcuna analoga iniziativa assunta dall’assessore Melasecche nei 5 anni in cui è stato consigliere regionale, per il cui ruolo passato percepisce lauto vitalizio. Non è agli atti nessuna analoga iniziativa assunta da nessun membro del centrodestra. In conclusione, se Terni gode di risorse aggiuntive per il decoro urbano e la manutenzione delle strade, oltre che per lo sviluppo del turismo e la realizzazione di grandi eventi, lo deve al sottoscritto – conclude Paparelli – ed alla giunta di centrosinistra. Melasecche pensi a spendere bene i fondi stanziati che saranno erogati in base a progetti coerenti con le finalità di legge ed a ricordare ai ternani che il merito non è certo suo. Se l’amministrazione comunale, alle prese con la mancanza di risorse, pensa di scaricare così i propri problemi, si sbaglia. In futuro non è detto che le erogazioni non possano essere gestite e spese direttamente dalla Regione, ovviamente su Terni così come sugli altri comuni, sempre nell’interesse della collettività».

Francesco Maria Ferranti

«Terni penalizzata» Su quella che la partita politica più generale, dei rapporti fra il Comune di Terni e la Regione, interviene in maniera secca il presidente del consiglio comunale ternano, Francesco Maria Ferranti (FI): «Sarà necessario – afferma – che la conferenza dei capigruppo esamini le numerose penalizzazioni che Terni subisce nel contesto regionale: dai canoni idrici per l’utilizzo del Velino e del lago di Piediluco ma anche le risorse per l’ospedale Santa Maria, l’individuazione definitiva della sede della Usl Umbria 2, le risorse per le infrastrutture. Mi renderò promotore di far sì che il consiglio comunale di Terni si occupi in tempi celeri di queste emergenze e che la giunta rivendichi così ciò che spetta alla seconda città dell’Umbria».

«Prima gli interessi della città» Il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso Civico) risponde a Paparelli e afferma che «il vicepresidente della Regione sostiene che Terni non sarebbe stata penalizzata in questi anni dal governo regionale né lo sia attualmente. Io penso il contrario. Ad ogni modo, sarà mia premura verificarlo e lo farò per ogni singola posta. Credo che ogni parte politica, ed in particolare la sinistra, abbia il dovere di tornare ad anteporre gli interessi della città a quelli del proprio partito e dei suoi esponenti».

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