Condanna per stupro: «Vittima infangata»

Terni: dopo la condanna a 4 anni di un 31enne dominicano, l’avvocato della giovane violentata si sfoga: «Vittoria delle donne»

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La battaglia giudiziaria si sposta sui social: mercoledì pomeriggio il gip Simona Tordelli ha condannato a quattro anni di reclusione, con rito abbreviato, un 31enne dominicano per la violenza sessuale perpetrata il 23 gennaio del 2013 ai danni di una giovane ternana, all’interno di un garage di via XX Settembre. Lo stesso è stato assolto dall’accusa di sequestro di persona e condannato a versare una provvisionale di 8 mila euro alla vittima.

Botta e risposta Dopo le dichiarazioni del legale del giovane, l’avvocato Massimo Proietti, che si è detto «certo di ottenere l’assoluzione in appello in ragione delle numerose contraddizioni della parte offesa e dell’assenza totale di riscontri concreti alle accuse», ora a parlare è l’avvocato Vittorina Sbaraglini che rappresenta la giovane vittima, parte civile.

«Condanna esemplare» In un post pubblicato su un social network l’avvocato Sbaraglini parla di «condanna esemplare per un caso di stupro perpetrato nel 2013 da un cittadino sudamericano, ma integrato da anni nella nostra città, in danno di una ragazza di 24 anni attirata con uno stratagemma nel garage e costretta con la forza a più rapporti sessuali con lui. Lei – afferma il legale – è stata malmenata ma alla fine è riuscita a chiamare un amico, a dare l’allarme e lui, impaurito, l’ha fatta scappare».

«Vittima distrutta» Poi il legale della giovane rincara la dose: «Come al solito la difesa dell imputato ha gettato fango sulla ragazza. Nel 2016 ancora si pensa che noi donne, se andiamo fuori con le amiche di notte, ci attiriamo ciò che potrebbe succederci, siamo inaffidabili e ce la ‘vogliamo’. Per fortuna il giudice Tordelli non la pensa così. La pena richiesta dal pubblico ministero di due anni e due mesi è stata tramutata in quattro anni. La vittima, distrutta dalle ripercussioni di quanto le era accaduto, non esce quasi più di casa, tanto da non intervenire al processo. Sono riuscita a convincerla a combattere e abbiamo vinto – conclude l’avvocato Sbaraglini – sia per lei che per tutte le altre donne che potranno sentirsi più forti».

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