Confcommercio: ecco come cambia il lavoro

Incontro a Perugia per il primo report dell’Osservatorio del Terziario e del Turismo

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È stato presentato a Perugia il primo report dell’Osservatorio del Terziario e del Turismo.

Monitorare le trasformazioni

L’Osservatorio, nato un anno fa per iniziativa degli enti bilaterali del terziario e del turismo in Umbria, grazie alla collaborazione con il centro studi Adapi coordinato dal professor Michele Tiraboschi, ha l’obiettivo di monitorare la trasformazione del lavoro e i fabbisogni di competenze delle imprese del terziario e del turismo, con lo scopo di migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, coinvolgendo tutti gli attori fondamentali in questo processo. L’analisi riguarda il periodo 2006-2016 e, dove già possibile, utilizza anche i dati accessibili per il 2017 ed il 2018. I risultati della ricerca sono stati presentati da Margherita Roiatti, di ADAPT e Università degli studi di Bergamo, dopo una breve introduzione di Stefania Cardinali, presidente Ente Bilaterale Terziario Umbria, e Damocle Magrelli, Presidente Ente Bilaterale Turismo Umbria. Livia Patrignani, Senior Economist Ufficio Studi Confcommercio, ha parlato dei trend di cambiamento nel commercio.

I punti chiave del report

Dinamiche demografiche: la Regione Umbria vede l’età media della popolazione in costante crescita dal 2006: nel 2017 oltre il 25% della popolazione ha superato i 65 anni (dato superiore sia a quello nazionale che a quello del Centro-Italia).

Demografia d’impresa e specializzazioni produttive: a partire dal 2010 si assiste contemporaneamente ad un calo del numero delle imprese registrate e ad un aumento delle cessazioni d’impresa. Agricoltura e commercio assorbono oltre il 40% delle attività imprenditoriali.

Mercato del lavoro: nel II trimestre 2018 a produrre l’aumento occupazionale è principalmente il settore dei servizi e, con riferimento all’occupazione nel commercio, alberghi e ristoranti si registrano +5.000 unità rispetto allo stesso trimestre del 2017. È la componente femminile a registrare performance sensibilmente peggiori sia per quanto riguarda il tasso di occupazione che quello di disoccupazione, soprattutto tra i più giovani. Il dato indica un trade-off negativo tra le credenziali educative e la situazione occupazionale femminile.

Previsioni occupazionali delle imprese: servizi alle persone, commercio, servizi turistici e di alloggio e ristorazione sono i settori di attività principali per entrate programmate nel periodo settembre-novembre 2018 a livello regionale.

Istruzione e formazione: nonostante la Regione registri ottime performance in termini di tasso di scolarizzazione superiore e di partecipazione all’istruzione secondaria di secondo grado e terziaria, ben in 30 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà di reperimento dei profili professionali desiderati.

 

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