Coop e Gdo: 2 giornate di sciopero in Umbria

Braccia incrociate il 22 e 28 dicembre con presidi a Perugia e a Terni per il contratto scaduto 4 anni fa. Migliaia i dipendenti che hanno aderito allo #shopero

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Quattro ore di sciopero per metà turno prima e dopo Natale. Braccia incrociate per la grande distribuzione cooperativa nelle giornate di venerdì 22 dicembre e giovedì 28 proclamate da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil a quattro anni dalla scadenza del contratto nazionale della cooperazione e senza alcun rinnovo o aumento dello stipendio.

I MOTIVI DELLO SCIOPERO – L’INTERVISTA 

La conferenza stampa

Coop e Gdo A lanciare lo sciopero le sigle sindacali che hanno organizzato una conferenza stampa, lunedì pomeriggio, nella sede della Cgil di Perugia. «Nonostante i proclami – hanno spiegato gli organizzatori – negli anni non c’è stato alcun rinnovo del Ccnl, le cooperative pretendono di trovare una mediazione tutta sbilanciata a favore delll imprese partendo di nuovo dalla retribuzione dei primi tre giorni di malattia». Tutte le richieste fatte al tavolo delle imprese sono rimaste tali, non c’è stato alcun segnale di dialogo, spiegano ancora e il rischio è che il nuovo contratto peggiorerebbe diritti e retribuzioni a fronte di un aumento salariale complessivamente più basso di quello di Confcommercio.

Il contratto Ormai da 4 anni, le aziende della Grande distribuzione organizzata associate a Federdistribuzione impongono unilateralmente l’applicazione di quello che a tutti gli effetti risulta essere un regolamento associativo, residuo del precedente Contratto collettivo nazionale di lavoro terziario, distribuzione e servizi scaduto nel 2013. Allo stesso modo, per i lavoratori delle cooperative, il contratto risulta scaduto da quattro anni.

Il volantino dello #shopero

#shopero Sono migliaia, anche in Umbria, i dipendenti della grande distribuzione che hanno aderito allo #shopero – questo l’hashtag usato per l’iniziativa – e che manifesteranno, con un presidio, sotto alla sede di LegaCoop a Perugia, nella sede di Santa Lucia, e a Terni, davanti alla Prefettura. «A differenza di Confcommercio – hanno spiegato Stefania Cardinali Filcams Cgil, Valerio Natili, Fisascat Cisl e Mariolina Luchetti, Uiltucs Uil – che ha rinnovato il contratto, le coop e la grande distribuzione organizzata non hanno nemmeno dimostrato la volontà di riconoscere ai lavoratori questo diritto, creando una disparità retributiva che arriva fino a 2 mila euro con i colleghi che fanno lo stesso lavoro ma hanno un diverso contratto nazionale».

L’obiettivo è tornare al tavolo, hanno spiegato ancora i sindacati, e cercare di chiudere quanto prima questa partita. «Non è più tollerabile che la concorrenza tra le catene si giochi sulla pelle delle lavoratrici, che sono la maggior parte nel settore, e dei lavoratori».

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