Coronavirus: «I piccoli gesti spesso decisivi»

Terni: la geriatra Maria Grazia Proietti riflette sull’emergenza, dispensa consigli e punta sul senso di comunità: «Restiamo uniti»

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di Alice Tombesi

«Il ministero della Salute ci consiglia dieci comportamenti da seguire, ci salveranno». A parlare è la dottoressa Maria Grazia Proietti, già primario del reparto di geriatria dell’ospedale di Terni. Ogni giorno, da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, consiglia e rassicura le persone che vivono nel suo palazzo e quelle che incontra in giro, il tutto mantenendo la distanza di sicurezza di due metri: «Tutti mi chiedono come devono comportarsi quando incontrano altre persone. Le mani, come la bocca e gli occhi sono fonti di possibile contagio ed è giusto usare precauzioni come salutarsi con il gomito o con un sorriso, mantenendo la distanza. Semplici comportamenti molto importanti».

«Il senso di comunità può salvarci»

Parole importanti anche per gli anziani: per molti di loro la paura del virus si aggiunge e confonde con un’altra paura, quella della solitudine. «Ci salveremo dal coronavirus solo se avremo un forte senso di comunità – dice Maria Grazia Proietti -. L’altro, e in particolare l’anziano, in questo momento deve essere percepito come una persona che ha anche bisogno di un aiuto. Le medicine verranno portate a casa e per il resto si può sempre fare la spesa e lasciarla sull’uscio o fare una chiamata per chiedere come va e se serve qualcosa».

L’esempio di Ida che disinfetta la pulsantiera

Ida, ottantenne che abita nello stesso palazzo della dottoressa Proietti, non si arrendeva al fatto di essere  chiusa in casa, limitata nelle piccole attività quotidiane (fare la spesa, andare alle poste, andare in palestra) che però la tenevano attiva e in salute: «Anche lei mi ha chiesto direttive – racconta la geriatra -, così mi è venuta un’idea. Le ho detto: perché non ti fai carico di pulire la pulsantiera e la maniglia dell’ascensore del palazzo?». Così, ogni mattina, Ida compie questo piccolo gesto, insegnando come anche un’attività che in altri tempi sarebbe apparsa quantomeno strana, possa fare la differenza. Ricercare una normalità ai tempi del Covid-19 risulta impresa ardua ma, l’altra faccia della medaglia, ricercare la soluzione per superare la crisi nei piccoli gesti che ognuno può compiere, è un passo in più verso la guarigione: «Proprio i piccoli gesti ci salveranno e salveranno la comunità», continua la dottoressa Proietti.

Il decalogo e l’impegno

Il decalogo stilato dal ministero della Salute non è una semplice lista da appendere e da prendere in considerazione solo quando ce ne ricordiamo. Il decalogo è il contributo individuale ai tempi del coronavirus. Ce lo ricorda Matteo, figlio di Maria Grazia Proietti e collaboratore bibliotecario all’istituto ‘Leonino’ di Terni. Nei giorni scorsi ha preparato un cartellone con tutte le direttive del ministero della Salute, da appendere all’interno della biblioteca.

Cittadini disattenti in ospedale

Oggi in tutti i luoghi va posta attenzione al proprio comportamento, ma ce n’è uno in particolare dove l’allerta deve essere più alta: l’ospedale. Anche se le visite sono state ridotte, coloro che si recano dai propri parenti firmano dapprima un’autodichiarazione di ‘assenza di sintomi da coronavirus’ e poi, una volta fatto questo, gli viene consegnato un pass per entrare. I pazienti possono incontrare un visitatore alla volta. Nella mattinata di sabato, però, la calca nell’atrio dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni era ben lontana dalle norme di distanza di sicurezza da seguire e molti visitatori sono entrati subito dopo aver passato i controlli. «Non avere paura è giusto, così come fare tutto quello che ci invitano a fare. Il rispetto delle regole significa rispettare la nostra comunità» conclude Maria Grazia Proietti.

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