Da Terni a Narni in canoa sul fiume Nera: «Cinque ore di emozioni» – Foto e video

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di Montagne Misteriose

Salve a tutti, quest’estate dopo tanto ragionato e sognato abbiamo deciso di intraprendere la discesa del fiume Nera. Il fiume che in antichità veniva chiamato Nahar e lungo le cui sponde nacque la civiltà degli Umbri. La nostra avventura consiste nella discesa da Terni (Interamna Nahars) fino a Narni (Nequinum, Narnia). Due città che devono il loro nome proprio a questo fiume. Scopriamo qualcosa in più sul fiume Nera.

Il Nera è un fiume lungo 116 chilometri e scorre quasi interamente in Umbria. È il maggiore affluente del Tevere, le sue sorgenti sono nei monti Sibillini. Scorre verso sud oltre Terni e Narni. Si congiunge al Tevere nei pressi di Orte. I suoi maggiori affluenti sono il Velino e il Corno. Sebbene nella classifica dei fiumi italiani più lunghi si posizioni al 44º posto, in quella che riguarda la portata media il Nera risulta essere il 7º fiume italiano. Infatti, grazie al suo bacino idrografico, ai suoi affluenti e al clima è, anche in estate, estremamente ricco d’acqua.

Il fiume Nera nasce nelle Marche a 902 mentri sul livello del mare, sui monti Sibillini, nell’omonimo parco nazionale; le sorgenti sono situate nel comune di Castelsantangelo sul Nera, nella frazione di Vallinfante. Percorsi 5 chilometri, presso Visso il fiume riceve le acque di copiose sorgenti, accrescendo considerevolmente la propria portata. Il settore marchigiano del bacino del Nera comprende i tre comuni di Castelsantangelo sul Nera, Visso ed Ussita.

A 20 chilometri dalla sorgente, il Nera entra in Umbria scorrendo nella pittoresca Valnerina (che proprio dal fiume prende il suo nome), limpidissimo e copioso d’acque in ogni stagione (c. 20 m³/s di media annua), nonostante alcune opere idrauliche come il canale che adduce una parte delle sue acque al lago di Piediluco a scopo idroelettrico, ne abbiano sensibilmente ridotto la portata.

Presso Triponzo il fiume aumenta più del doppio la propria portata d’acqua (oltre 50 m³/s) grazie al notevole contributo da sinistra del fiume Corno, scorrendo per svariati chilometri in una valle quasi incontaminata dove lambisce i centri di Cerreto di Spoleto, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco e Scheggino, tutti in provincia di Perugia. Presso località Ceselli il fiume entra poi in provincia di Terni e da qui, proprio per la sua grande valenza ambientale, il suo corso è tutelato come ‘Parco fluviale del Nera’. In questo tratto bagna svariati centri come Sambucheto, Ferentillo, Montefranco, Arrone avvicinandosi sempre più all’area urbana di Terni.

Dopo il centro di Collestatte il fiume raddoppia nuovamente la propria portata grazie al contributo assai ricco, da sinistra, del fiume Velino, suo principale tributario in assoluto, che gli confluisce in modo spettacolare tramite la celebre Cascata delle Marmore. A breve distanza viene scavalcato dallo scenografico ponte delle Marmore. Subito con una portata copiosissima (quasi 110 m³/s) il Nera entra a Terni – che dal fiume ha sempre tratto linfa per il suo sviluppo industriale – ricevendo l’apporto del torrente Serra, suo principale tributario di destra. Attraversa la città da est a ovest dopodiché si incassa nuovamente per svariati chilometri in un’ampia gola, nella quale il fiume è ancora ulteriormente alimentato da copiose risorgive subalvee, sfiorando la città di Narni. Da qui prosegue, sempre copiosissimo di acque formando il piccolo lago artificiale Oasi di San Liberato nella valle del Tevere, per poi confluire da sinistra nel Tevere presso Orte.

Il nostro viaggio inizia proprio dalle sue sorgenti a Castel Sant’Angelo sul Nera dove questa estate ci siamo imbattuti in un’escursione notturna. Qui abbiamo potuto ammirare la cascata del Pisciatore e le sorgenti del Nera, nel parco dei monti Sibillini. Subito dopo, tornati a Terni, abbiamo iniziato i test prova della canoa. Prima alle Gole del Nera, nella zona di Stifone, poi a Piediluco. Fatti i test di tenuta abbiamo affrontato la discesa del Nera. Partendo da Maratta Bassa (zona Spazio Verde) siamo arrivati fino a Narni (zona Lecinetto). Il percorso, che sulla carta sarebbe dovuto durare circa 2 ore e mezza, si è rivelato infinito. Cinque ore di navigazione. Nel contempo abbiamo ammirato un paesaggio strepitoso, fatto di vera natura incontaminata. Tra animali d’acqua e nutrie, poiane e bisce d’acqua, pesci che hanno nuotato intorno alla nostra canoa. È stata un’esperienza unica e da rifare sicuramente, per fronteggiare il caldo delle estati ternane. Restate collegati perché le avventure non finiscono qui.


VIDEO – EXTREME UMBRIA: LA DISCESA DEL FIUME NERA
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LE FOTO DELLA DISCESA DEL FIUME NERA

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