Dal 2-3 di Perugia allo 0-3 con l’Imolese
Da un 22 aprile di festa – limitata ad un singolo evento, seppur rilevante e storico come una vittoria in rimonta ed in trasferta nel derby dell’Umbria – con migliaia di persone a celebrare una Ternana capace di imporsi 2-3 al ‘Curi’ di Perugia alla pressoché totale disaffezione e rassegnazione per una squadra che sta facendo registrare record negativi in sequenza. Un anno fa si cantava al ‘Liberati’ con tanto di speranza salvezza post impresa in casa dei biancorossi, ora c’è preoccupazione per il concreto rischio di doversi andare a giocare l’ultima gara della stagione senza aver la garanzia di partecipare alla serie C 2019-2020: festività pasquali decisamente amare per i tifosi di fede rossoverde, gli unici in Italia tra le categorie ‘pro’ senza esultanza per un successo del proprio club.
Stefano Bandecchi
Sempre più in basso
La Ternana sta vivendo uno dei momenti più bui della propria storia e considerando che siamo a sei anni dal centenario vuol dire che davvero si sta assistendo a qualcosa di ‘tragico’ a livello sportivo. Ricapitolando: peggior avvio di sempre nell’anno solare (19 gare di fila senza tre punti, tutte le competizioni conteggiate), seconda striscia più lunga priva di bottino pieno (rossoverdi in lizza per eguagliare il record generale del 1960, da marzo a novembre nessuna affermazione in serie D per 21 match consecutivi), peggior ‘filone’ casalingo in campionato (9 incontri senza successo come nel 2006 e nel 1960, Tesser di recente si era fermato a quota 7) e unico team professionistico rimasto a secco nel 2019 dopo che Chievo Verona e Paganese si sono sbloccate. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Annata di contestazioni
L’impresa al contrario
Vincere al ‘Curi’ di Perugia in rimonta e, poco meno di un anno dopo, prenderne tre in casa da un team ripescato dalla serie D come l’Imolese (complimenti ad Alessio Dionisi, al netto del risultato conseguito a Terni). Basta questo a fotografare come la Ternana sia riuscita nell’impresa di far peggio dello scorso campionato in serie B, quando era ben noto ed evidente (non a tutti, uno dei problemi) che quel gruppo di ‘Fere’ avrebbe lottato fino alla fine per mantenere la categoria visto il materiale a disposizione. Siamo nel 2019 e la società di via della Bardesca è arrivata a 180 minuti dal termine della stagione regolare senza nemmeno avere in mano la certezza aritmetica legata alla salvezza: non era facile centrare un simile traguardo, ma questo è. Ormai la resa dei conti è dietro l’angolo e da parte del management rossoverde servirà una profonda riflessione – al netto delle parole di rito nelle conferenze stampa – per capire da dove ripartire.
RINNOVO BIENNALE PER CAPITAN DEFENDI
Il colpo d’occhio contro il Südtirol
1 vittoria su 5
Tutto ciò perché da quel 22 aprile 2018 la Ternana ha giocato 45 partite ufficiali (5 in B, 36 in serie C e 4 in coppa Italia) vincendone appena nove, senza contare il match vinto ai tiri di rigore contro il Pontedera: Carpi, Virtus Verona, Albinoleffe, Monza, Fano, Gubbio, Rimini, Fermana e Teramo. A completare lo score 19 ko e 17 pareggi. Una stagione fallimentare – eufemismo – dal punto di vista sportiva e che rischia di essere un bagno di sangue per le finanze rossoverdi: basti pensare che in B il disavanzo era stato superiore ai 4 milioni di euro con contributi tv e della Lnpb corposi. Difficile ipotizzare – lo vedremo tra ottobre e novembre quando sarà approvato il documento contabile – che la perdita d’esercizio al 30 giugno 2019 non possa quantomeno raddoppiare.
