Editoria: «Sostegno, ma contratti in regola»

In Umbria si continua a lavorare sul documento: contributi ai dipendenti e diffusione sul territorio

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E’ uno degli argomenti in cima all’agenda politica italiana e, seppur con un po’ di ritardo, anche in quella umbra. Così mentre a Roma, martedì scorso, veniva approvata la legge di riforma dell’editoria in Umbria si continua a lavorare sul ddl a sostegno dell’informazione locale.

Le novità In ambito nazionale, tra le varie misure a sostegno del settore, sempre più in crisi ovunque, è passato anche l’ordine del giorno che porta la firma dell’onorevole Pd Walter Verini che invita il governo ad attuare quanto contenuto nella legge 150 del 2000 che disciplina le attività di comunicazione nelle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo, a sedici anni dall’entrata in vigore di quella legge, è di estendere effettivamente il contratto giornalistico anche a coloro i quali lavorano negli uffici stampa degli enti pubblici. Le pubbliche amministrazioni, dunque, si dovranno uniformare un po’ ovunque, a cominciare da Perugia dove il bando per la gestione dei servizi di informazione e comunicazione del comune ha fatto un po’ discutere per le modalità con cui è stato espletato e assegnato.

Ddl regionale E se in Umbria la crisi del settore si fa sentire più che altrove, il gruppo di lavoro messo in moto dalla prima commissione, di concerto con l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e con l’Associazione stampa umbra, ha elaborato un primo testo che, dopo le osservazioni della Giunta, sarà condiviso e preadottato prima di passare all’esame dell’Aula di palazzo Cesaroni. Con il ddl ‘Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale’ si punta a incentivare e sostenere le emittenze televisive digitali, quelle radiofoniche, le web tv e le web radio oltre, ovviamente, alla stampa quotidiana e periodica, online, le agenzie, gli uffici stampa e le imprese di produzione e di distribuzione di contenuti informativi locali.

Gli interventi che la regione intende mettere in campo per sostenere l’innovazione tecnologica delle attrezzature e dei mezzi di produzione e la diffusione di contenuti informativi riguarderanno la modernizzazione del sistema regionale di produzione e distribuzione, gli abbonamenti alle agenzie di stampa, le iniziative di autoproduzione, progetti editoriali per la valorizzazione del giornalismo partecipativo e gli interventi che favoriscano l’occupazione e la stabilizzazione, l’assunzione e l’autoimpiego con particolare riferimento all’occupazione giovanile.

Dipendenti Alle misure di sostegno sarà possibile accedere attraverso finanziamenti regionali e europei messi in campo sotto forma di bandi. Secondo quanto riportato nella prima bozza che è arrivata nei giorni scorsi sul tavolo della giunta regionale potranno accedere ai finanziamenti solo le imprese in regola con i pagamenti degli stipendi al personale e i relativi oneri e solo in presenza, all’interno delle redazioni, di personale giornalistico dipendente con versamento dei contributi.

Requisiti Oltre ai requisiti di garanzia per il personale giornalistico, le imprese dovranno avere una copertura territoriale per almeno il 70% in territorio umbro in forma singola o aggregata, attività giornalistiche svolte da personale iscritto all’Albo e almeno due o tre giornalisti dipendenti, in caso di stampa quotidiana o web, con contratto a tempo pieno o unità di lavoro equivalenti. A vigilare sui requisiti e a monitorare gli interventi finanziati sarà poi un Comitato regionale formato da assessore, dirigenti, rappresentanti delle categorie.
Il testo, dopo le modifiche apportate in Giunta, dovrebbe essere preadottato e discusso in Aula entro la fine dell’anno. «Un documento aperto – secondo il consigliere Smacchi, presidente della prima commissione – che potrà raccogliere ulteriori spunti che arriveranno dalle diverse fasi di partecipazione alle quali sarà sottoposta».

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