Elettrocarbonium all’ultimo atto

Terni, appuntamento in Confindustria per cercare l’accordo sul licenziamento collettivo dei lavoratori dello stabilimento di Narni

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La mattinata potrebbe non scorrere via liscia. Perché in Confindustria a Terni – l’appuntamento è per le 10,30 – i sindacati e i rappresentanti della Elettrocarbonium discutono delle modalità con cui arrivare ad un accordo che, come è stato più volte ricordato, è davvero anomalo: perché si tratta di accordarsi sulle procedure di licenziamento collettivo per i 48 tra operai e impiegati e dei tre dirigenti che erano stati assunti dopo la ripartenza dello stabilimento.

Il blocco della stazione

Il blocco della stazione

Le condizioni I lavoratori, dopo il licenziamento, dice il segretario regionale della Femca Cisl, Fabrizio Framarini, «potranno accedere agli ammortizzatori sociali (Naspi o mobilità), ma noi vogliamo che, oltre ovviamente al versamento completo di tutte le somme relative ai contributi, vengano anche riconosciute loro quattro mensilità di stipendio», mentre Sergio Cardinali della Filctem Cgil nazionale, aveva detto nei giorni scorsi che da Sgl «ci aspettiamo, intanto, la conferma degli impegni presi due anni fa e che prevevedano la cessione a titolo gratuito degli asset narnesi, ma chiediamo anche che si mantenga l’impegno a versare il mezzo milione di euro a favore dei lavoratori che era previsto negli accordi».

Marco Petrucci

Marco Petrucci

Il ruolo di Sgl Poi ci sarà da affrontare un’altra partita, quella con Sgl – il liquidatore, Marco Petrucci, non ha ancora concordato una data con il Mise, per il confronto che deve avere per spiegare quali intenzioni abbia la multinazionale – che tornerà in possesso del sito, ma che proprio per questo dovrà anche prendere delle decisioni a stretto giro: per cominciare quella relativa alle procedure necessarie per tenerlo in sicurezza.

elettrocarbonium assemblea 4 marzo57La sicurezza Già, perché anche nei periodi più neri della vertenza – e pur senza percepire stipendio – i lavoratori si sono alternati in quella che, in gergo, si definisce la ‘salvaguardia impianti’, cioè hanno assicurato la presenza all’interno dello stabilimento per controllare che non si verificassero problemi. E una volta che Elettrocarbonium li avrà licenziati tutti, sarà necessario organizzarsi perché quella sicurezza sia comunque assicurata.

Il materiale E c’è pure dell’altro: perché Elettrocarbonium potrà finalmente far uscire dallo stabilimento gli elettrodi semilavorati e le materie prime che sono ancora bloccati all’interno. E qualcuno dovrà vigilare che questo avvenga senza problemi. E potrebbe toccare proprio ad Sgl, in quanto proprietaria del sito, fare in modo che tutto fili liscio.

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