Elezioni, Marini: «Fidatevi di me»

La presidente uscente apre la campagna elettorale per la riconferma a Bastia Umbra

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di M.L.

«Fidatevi di me e avanti tutta». Una chiusura schietta per un discorso coraggioso, con cui ha aperto la campagna elettorale, per il secondo mandato al governo dell’Umbria, la presidente Catiuscia Marini dalla sala congressi dell’Umbria Fiere di Bastia.

PARLA CATIUSCIA MARINI – L’INTERVISTA

TuttiXUmbria L’evento si è aperto nella sala gremita come un laboratorio di testimonianze che la presidente ha presentato con molta naturalezza e coraggio, ma che nei colori e nei modi è sembrato voler inseguire più volte Renzi non solo politicamente ma anche nel suo modo di catturare la platea. Tante personalità invitate a raccontare l’Umbria e l’impatto positivo dell’azione del governo Marini; attraverso un persorso di idee che la presidente definisce «pillole che sono il senso della nostra terra, hanno stuzzicato la nostra volontà ad aprire le porte verso il futuro». Dall’innovazione dell’Hub di Corciano alla solidarietà della Caritas, all’impegno portato nelle varie vertenze delle acciarie raccontate dal sindaco di Terni, all’efficenza del sitema sanitario, la presidente ha presentato con molta sobrietà la sua nuova idea di Umbria.

Un momento della cerimonia

Candidatura Ripreso il centro del palco, la presidente Marini non ha potuto far altro che tornare al ‘politichese’ e dopo i consueti ringraziamenti, ha più volte richiamato all’attenzione e all’unità il suo partito. Schierati nelle prime file gli uomini e le donne del Pd umbro sono stati chiamati all’azione unitaria, una necessità, un bisogno di rinnovare la fiducia per portare avanti quello che si è fatto finora perchè, come ha sottolineato più volte nel suo discorso finale: «Nel peggior periodo di crisi mai visto nella storia dell’Umbria noi abbiamo saputo lavorare sodo e cambiare in maniera strutturale, siamo diversi da 5anni fa. Ma pronti più che mai al futuro proprio perché sicuri di quel che si è salvato e ricostruito».

Fiducia, innovazione e futuro
È una triade di idee il fulcro del discorso di candidatura, un cammino costruito intorno a basi consolidate e ad una regione che vede la fine di un periodo economicamente orrendo: «Abbiamo lavorato tanto e sodo, in modi e in circostane diverse: dalle piccole realtà alle grandi multinazionali. Noi non siamo fanalino di coda del centro Italia perché piccoli, ma invece siamo innovatori. Sono orgogliosa di una Regione che non ha fatto vergognare gli umbri per gli sprechi e le spese della politica. Ed ora possiamo ripartire dalle nostre eccellenze consolidate con più prospettive di lavoro visto che questa volta abbiamo certezze, più possibilità di sviluppo e ricerca per le imprese».

‘Segretario’ Renzi Centrale resta la questione politica legata al partito Democratico umbro e ad una compattezza nella corsa elettorale più volte ricercata nel discorso di candidatura della Marini. Così sul finale le scappa anche un piccolo lapsus su Renzi, lo chiama «segretario del Paese ‘ops’ del partito. L’ala di sinistra non rida», quando cerca di richiamare alla responsabilità del Partito Democratico anche a livello nazionale.

Il ricordo Distrazioni a parte, la chiusura del lungo discorso ha riportato per un attimo l’emozione negli occhi della candidata presidente quando ha ricordato Daniela e Margherita (le dipendenti regionali uccise al Broletto; ndr). Selfie di chiusura a parte, l’evento resta concreto e pragmatico, ma i tempi sono quelli che sono e da domani è solo campagna elettorale.

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