Fere all’ennesimo bivio «Devo salvarle»

La Ternana ospita la Cremonese, De Canio detta la linea e ‘avvisa’: «Cambiamenti in arrivo, trasferirò la mia professionalità». La curva nord in tackle sulla proprietà

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Preparazione atletica e psicologica, Luigi De Canio prova a dettare la sua ‘linea’. Il neo tecnico della Ternana, arrivato in una situazione già di per sé pessima e peggiorata poi con le ulteriori sconfitte per mano di Bari e Venezia, inizia ad alzare i toni: il tempo stringe ed è ora di cambiare un po’ di cose nella gestione del gruppo. L’allenatore lucano, a 24 ore dalla sfida con la Cremonese di Tesser, lancia ‘avvertimenti’ e annuncia novità non solo nell’undici anti grigiorossi, ma anche a livello di routine: «Non dormo la notte per perseguire l’obiettivo salvezza, devo farlo. E dalla prossima settimana imporrò il mio programma con stile di vita professionale». Nel contempo la curva nord entra in tackle sulla proprietà. Diretta su umbriaOn dalle 14.30.

Luigi De Canio

DE CANIO PROVA A CORREGGERE IL TIRO: FOCUS SUI CENTROCAMPISTI. IL PRECEDENTE FORTUNATO CON TESSER

Out Bleve e Ferretti. La ferocia Il portiere e l’esterno – bronchite – sono fuori dalla contesa. Per il resto tutti a disposizione fatta eccezione per il ‘tagliato’ Marino (c’è Capitani invece): De Canio giovedì ha provato a lungo il 4-3-1-2 e dalle sue dichiarazioni è chiaro che si va verso questa soluzione, con i rientri dal primo minuto di Montalto e Tremolada. Ma al di là dello schieramento tattico, il 60enne di Matera ribadisce ancora una volta che la cosa fondamentale è un’altra in questa fase: «Ho ferocemente – ha esordito in conferenza bisogno di allenarla questa squadra, non è un alibi, i fatti sono sotto gli occhi di tutti». Curiosità: seconda pregara consecutivo senza la presenza di Gianluca Fabi. Senza Pochesci e Mariani (quest’ultimo non ha mai creato problemi in realtà) forse il problema comunicazione è risolto. Di certo i caos precedenti difficilmente si ripeteranno.

IL 3-3 DELLO ‘ZINI’: L’ULTIMA GARA CON TERNANA TUTTA OFFENSIVA

La seduta di giovedì

Il difetto caratteriale e il gioco: «Orgoglio lo hanno» De Canio elogia il gruppo, ovviamente, ma sa che qualcosa non va. D’altronde vincere appena il 10% (coppa Italia compresa) delle gare stagionali disputare è abbastanza indicativo: «Sono bravissimi ragazzi – il commento – e hanno davvero voglia di imparare, poi magari ognuno di loro a livello caratteriale non ha una grande capacità agonistica da esprimere in campo. Avere un atteggiamento organizzato e aggressivo nei confronti dell’avversario è un qualcosa che viene dal gioco. Loro l’orgoglio lo hanno, ma non è espresso perché singolarmente non c’è questa caratteristica, oltre al fattore esperienza. Per farlo serve una filosofia di gioco aggressiva». Possibile chance da titolare per Varone nel centrocampo a tre anti Cremonese, mentre davanti – come partner di Montalto – si profila un ballottaggio tra Piovaccari e Finotto. «L’episodio di Venezia? Rientrata – le parole di De Canio sul battibecco – la questione e hanno già ‘pagato’. Se rivedrò certe cose i provvedimenti saranno più drastici. Gli uomini si rialzano se hanno forza positiva nel reagire. Sono rammaricato per la mancanza di un po’ di fortuna in queste gare: un risultato positivo avrebbe fatto bene all’umore. Loro restano fiduciosi».

DE CANIO, IL CARATTERE DEI ROSSOVERDI E IL GIOCO AGGRESSIVO, VIDEO

Filippo Orlando

La professionalità Il neo tecnico rossoverde fa intuire che qualcosa da registrare c’è e non solo nel puro aspetto calcistico: «Non prometto – ha proseguito – una squadra che nel giro di una settimana fa sfracelli. Ma sono molto convinto che sarà un’altra cosa rispetto a ciò che abbiamo viste in queste ultime gare: il giocatore professionista deve avere la giusta attitudine, altrimenti si acquisisce attraverso il lavoro. Occorre fare un certo stile di vita per fare l’atleta, ma non controllo nessuno perché non faccio il carabiniere. Risponderà il campo». Per sabato il favorito per la sostituzione dello squalificato Valjent – stessa sorte per Gasparetto – è Signorini, ma non è da escludere uno slittamento di Vitiello in mezzo con impiego del capitano Defendi sull’out destro: «4-3-3? Si cambia, ma non è mai stato un problema di modulo per me. Conta l’atteggiamento. Devono essere delle spugne nell’apprendere senza lasciarsi condizionare dalla classifica».

Tesser in Comune nel 2014

Lo sguardo al futuro, ma niente resa Per ora la discesa verso la serie C è inesorabile. De Canio fa dunque un discorso ad ampio giro: «Farò di tutto – ha specificato – per portare la squadra ai playout e salvarla. Ho la convinzione che nella durata del mio percorso a Terni trasferirò la mia professionalità ai giocatori che lavoreranno per me: se non sarà sufficiente per quest’anno farà da base per il futuro». Quindi la sottolineatura: «Ma non appaia come un segnale di resa, sia chiaro».

Il controllo del gruppo «Ho – risponde quando gli si chiede quanto sia complicato gestire il gruppo in queste condizioni di classifica – capacità di attenzione e osservazione a livello psicologico. Se c’è qualcosa che mi riconosco è questo. E quindi non mi preoccupa. Pretendo molto da me stesso e anche dai calciatori».

L’elogio al collega Il trainer di Montebelluna è un volto conosciuto a Terni. Due salvezze recenti portano la sua firma e, nell’ultimo confronto, De Canio riuscì a superarlo (agosto 2005, poi il veneto fu esonerato da Cellino) in un Siena-Cagliari 2-1 del 2005: «Tesser è una persona perbene e di alto profilo, oltre ad essere preparato. A mio avviso ha raccolto meno rispetto al livello della sua preparazione».

Lo striscione alla nord

La curva nord: «Ognuno si assuma proprie responsabilità» Intanto, poco dopo il termine della conferenza stampa di De Canio, ecco un nuovo attacco della curva nord nei confronti della proprietà. Con tanto di ‘richiesta’: «Al peggio non c’è mai fine…. è proprio vero.  Pensavamo che con quattordici anni di infausta gestione Longarini si fosse toccato il fondo e da lì si potesse solo risalire, è con questa speranza che abbiamo ‘accolto’ la notizia dell’arrivo della nuova proprietà. Dal primo momento in cui l’Unicusano ha messo piede a Terni il nostro atteggiamento è stato sempre fiducioso e disponibile, cercando di instaurare un rapporto costruttivo e leale, mettendo l’amore per la Ternana davanti a tutto. Con un elicottero e tanta spavalderia vi siete presentati a questa città, promettendo a tutto il popolo rossoverde una rosa competitiva per il campionato cadetto, fino ad arrivare a parlare di un sogno aspettato da anni chiamato serie A. Purtroppo tutte queste parole erano solo parte della grande campagna pubblicitaria dell’Unicusano, visto che ora ci ritroviamo in una situazione drammatica, causata da una ‘società’ che ha sempre ben pensato di sottolineare gli errori degli altri piuttosto che analizzare i propri, incapace di sfruttare anche l’ultima occasione per mantenere la parola data, il mercato di riparazione. Secondo noi questo è il frutto dell’incompetenza di coloro che credevano di gestire una squadra di serie B come fosse una di Lega Pro o un’azienducola qualunque, la stessa incompetenza dimostrata nel non capire che piazza fosse Terni e del rispetto che merita. Questo rispetto non ci è mai stato dimostrato, né da parte della società né da parte dei giocatori che nonostante il loro basso livello tecnico non hanno le palle di sopperire a tale mancanza con grinta e determinazione per onorare i nostri colori.  Vorremmo ricordare al patron Bandecchi che in ogni ‘azienda’ come le chiama lei, ci sono dei ruoli ben definiti che vanno sempre rispettati, lei cerchi di fare degnamente il suo piuttosto che commentare vicende che non le competono. Ora pretendiamo una netta inversione di marcia da parte di tutti e un finale di campionato degno della nostra città. Ognuno – concludono – si deve assumere le proprie responsabilità».

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