‘Folking Carsulae’: «Uniamo i popoli»

Il 2 e 3 settembre una festa di suoni, danze e canti tra il parco archeologico e il centro di Terni. Armillei: «Modello di apertura ad altre culture da seguire»

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Una festa di colori, suoni, danze e canti. Per il settimo anno consecutivo – il terzo ospitato nell’area archeologica di Carsulae, nella frazione di Collesecco di Montecastrilli e nella città di Terni – l’associazione culturale ‘Diversa-mente’ organizza ‘Folking Carsulae’, una rassegna di gruppi folkloristici internazionale che vedrà esibirsi, nei giorni 2 e 3 settembre, gruppi provenienti da diverse regioni italiane ed europee, insieme al gruppo ‘Diversa-mente’.

Suoni e colori «Con tutto l’impegno e la passione che abbiamo – sottolinea Fausto Scoppetta, presidente dell’associazione culturale ‘Diversa-mente’ -, credendo fermamente in questo progetto, vogliamo offrire al pubblico una festa di colori, suoni, danze e canti tradizionali. Un’occasione, inoltre, per ricordare Carla Borghetti – ex presidente dell’associazione culturale – che ha dato l’avvio al nostro gruppo, trasmettendoci passione, dedizione e impegno».

Il teatro principe della manifestazione, venerdì 2, sarà il parco archeologico di Carsulae, mentre in serata ci sarà il trasferimento a Collesecco di Montecastrilli. Sabato, dalle 16, è in programma lo spettacolo finale con l’esibizione di tutti i gruppi folkloristici nel centro di Terni, in piazza della Repubblica. L’evento è patrocinato dalla Regione, dal Comune e dalla Provincia di Terni, dalla fondazione Carit, dalla Camera di commercio e dalla Pro loco di Collesecco.

I gruppi Saranno 6 i gruppi protagonisti della manifestazione. Oltre ai ‘padroni di casa’ organizzatori, spazio agli ‘Aria di casa nostra’ di Alatri, ai ‘Li Pistacoppi’ di Macerata, al gruppo ballo popolare di Selva e S. Cristina (Trentino Alto Adige), ai gallesi dei ‘Dawnswyr-Tanat’ e ai ‘Kud Rugar’ di Uglievik, dalla Bosnia Erzegovina. «Sarebbero dovuti essere 7 i gruppi partecipanti, ma i ‘Valdemone’ di Militello Rosmarino (Messina) ci hanno comunicato nei giorni scorsi che, impauriti da sisma che ha colpito il centro Italia lo scorso 24 agosto, si sono trovati costretti a disdire l’invito».

Apertura alle altre culture Un sostegno convinto quello dell’amministrazione comunale di Terni, come sottolineato dall’assessore alla cultura, Giorgio Armillei: «E’ necessario coltivare la propria identità attraverso la trazione, non tralasciando però l’apertura alle altre culture, mettendosi in relazioni con altri popoli e diverse tradizioni. Questo è un modello giusto da seguire al contrario di chi continua a difendere esclusivamente la propria identità». L’assessore non conferma e non smentisce, ma il pensiero che il suo fosse un riferimento al Cantamaggio a qualcuno è venuto.

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