Fp Cgil Umbria: la ternana Marchetti al vertice

Concluso il congresso del sindacato del lavoro pubblico: subentra a Tatiana Cazzaniga in qualità di segretaria generale

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È la 56enne ternana Desiré Marchetti la nuova segretaria generale della Fp Cgil Umbria. L’elezioni c’è stata mercoledì al termine del congresso regionale del sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici (6.200) andato in scena a Foligno. C’è l’sos per il capitolo assunzioni.

La novità

La Marchetti, laureata in scienze politiche con indirizzo amministrativo ed istruttrice di vigilanza del Comune di Terni (già componente della segreteria Fp Cgil Umbria), subentra a Tatiana Cazzaniga, chiamata ad un incarico dalla Fp Cgil nazionale: a lei è andato il saluto e il ringraziamento di tutta l’assemblea congressuale per il lavoro svolto. Per la ternana 39 voti favorevoli, 3 contrari ed altrettanti astenuti. «Non nego – le sue parole – la mia forte emozione oggi Guardando indietro vedo il mio percorso, la mia militanza nella Cgil, sia nei settori pubblici che in quelli privati. Ringrazio Tatiana e tutte le compagne e i compagni che mi hanno affiancata in questi anni. Oggi il quadro che abbiamo davanti è una politica che punta direttamente alla destrutturazione del sistema pubblico, con un misto di liberismo economico dell’ultima ora, dove il mercato si ‘lascia fare’, e una forte ritrazione del perimetro pubblico, che determina un progressivo collasso del sistema di welfare e dei servizi, così come l’abbiamo conosciuto. E allora – ha concluso Marchetti – è necessario strutturare la nostra azione attraverso l’autorevolezza che la nostra organizzazione detiene, per aprire le porte che, diciamolo con molta franchezza, questa politica ci vuole chiudere».

Le assunzioni

Nel corso del congresso sono stati snocciolati i dati relativi al pubblico impiego in Umbria: «Complessivamente, al 31 dicembre 2020, erano 29.436 i dipendenti in forza alla pubblica amministrazione nella nostra regione: 11.577 in sanità, 7.375 nelle funzioni locali, 3.340 in quelle centrali e 6.800 in regime di lavoro pubblico (più 300 autonomi). Già a fronte di questi numeri, il fabbisogno – sottolinea la Cgil – di personale stimato dal sindacato ammonta a 7.753 unità, ma c’è un problema ulteriore: i pensionamenti che avverranno da oggi al 2030 e che interesseranno circa il 35% della forza lavoro attuale». «Un vero e proprio esodo di oltre 10 mila lavoratrici e lavoratori pubblici dell’Umbria che porta il fabbisogno reale di assunzioni in questa regione a 18mila unità – ha sottolineato il segretario nazionale Fabrizio Rossetti nelle sue conclusioni – ed è per questo che come Fp Cgil chiediamo un piano pluriennale di assunzioni stabili nelle pubbliche amministrazioni italiane, di 1,2 milioni di posti di lavoro, per coprire sia il turnover al 2030, pari a 700mila uscite per pensionamenti, sia i fabbisogni reali di personale».

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