Geotermia, il governo: «Progetto approvato»

Terni, via libera alle trivellazioni. La lettera del Ministero alla Regione: si prende atto della contrarietà da parte del comune di Castel Giorgio, ma «si ritiene conclusa l’istruttoria»

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L.P.

L’ultimo capitolo di una delle questioni più spinose a livello regionale sembra ormai essere stato scritto. E porta anche la firma, quella del direttore generale per la sicurezza delle attività minerarie ed energetiche del Ministero dello sviluppo economico, Franco Terlizzese.

La vicenda Il progetto di impianto pilota di geotermia a Torre Alfina, dunque, si farà. Se fino ad oggi la Regione aveva lasciato aperta la possibilità di scongiurare la realizzazione da parte dell’azienda Itw Lkw Geotermia di un impianto che dovrebbe estrarre da sotto al Tevere mille tonnellate l’ora di fluido geotermico, con potenziali rischi, secondo le associazioni del territorio e gli enti locali, sia di impatto ambientale che sismico, ora la questione sembra decisamente chiusa. L’ultimo atto arriva proprio dal governo, chiamato in causa dalla stessa giunta regionale per cercare un punto di incontro con il territorio. In pratica la giunta regionale, nel corso dell’ultima riunione il 29 giugno, aveva deciso che l’atto d’intesa, cioè il consenso per dare avvio alle trivellazioni non poteva prescindere da un accordo tra il Mef e gli enti locali per una soluzione condivisa delle problematiche territoriali.

La lettera «A prescindere dalla valenza giuridico amministrativa di una tale determinazione – scrive il dirigente del Ministero – e tenuto conto che la posizione contraria degli enti locali era comunque già stata resa nota dagli stessi a codesta Regione, al fine di portare a termine un procedimento che ha ormai ottenuto da tempo sia il parere favorevole della Cirm che il giudizio positivo di compatibilità ambientale, questo Ministero ha ritenuto comunque opportuno espletare una verifica delle possibilità oggettive di raggiungere un accordo con le amministrazioni locali».

Decisioni «Constatata la ferma contrarietà al progetto da parte del comune di Castel Giorgio e la inesistenza di possibili spazi per un dialogo, questo Ministero non ha ritenuto utile esperire altri tentativi in tal senso, né, a maggior ragione, estendere il coinvolgimento ad altre amministrazioni locali. Di conseguenza –  scrive sempre il direttore Terlizzese – si ritiene conclusa l’istruttoria». Inizieranno le trivellazioni, ora? La risposta è abbastanza scontata: sì. A meno che la Regione, che comunque aveva già espresso un parere tecnico positivo, non decida di opporsi alla direttiva ministeriale e andare contro la posizione del Ministero, aprendo quindi un vero e proprio contenzioso col governo Renzi, schierandosi dalla parte dei suoi sindaci e dei suoi stessi cittadini. Ma non sembra questa l’intenzione.

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