Giano dell’Umbria: «Di notte senza acqua»

Jacopo Barbarito, capogruppo di centrodestra per Giano: «Così da 10 giorni, anche a Castel Ritaldi e Gualdo Cattaneo»

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«Un caso unico in tutta l’Umbria». Jacopo Barbarito, capogruppo di centrodestra per Giano, descrive così la situazione in atto in tre dei ventidue comuni serviti dalla Valle Umbra Servizi: si tratta di Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Castel Ritaldi. «Domenica sera saranno 10 le notti senza acqua, ufficialmente dalle 22 alle 6 ma in alcuni casi già prima».

La critica Barbarito in merito ha presentato un’interpellanza urgente in consiglio comunale:  «Questi comuni vivono condizioni di altri tempi e né l’azienda né le amministrazioni comunali hanno spiegato ai cittadini i motivi di tali disservizi. Sul suo sito web la Vus parla di disservizio legato alla siccità, motivo risibile in quanto il provvedimenti attuato non ha eguali in tutta la regione e negli altri Comuni serviti da questa società pubblica che, è bene ricordare, ha ben 400 dipendenti, 198 mezzi e gestisce il servizio idrico per conti degli enti locali per oltre 152 mila abitanti di questa regione».

Investimenti sulla rete «I cittadini – prosegue Barbarito – hanno il diritto di conoscere i motivi per cui patiscono questi disagi già nella prima decade di luglio, nonché la contemporanea chiusura delle fontanelle di acqua liscia e frizzante di Bastardo e San Terenziano. Al tempo stesso le amministrazioni comunali non devono rimanere con le mani in mano, bensì pretendere risposte chiare e precise e, laddove siano necessari investimenti sulla rete, chiedere e ottenere che questi interventi vengano programmati quanto prima e con tempi certi. Qui c’è chi parla di fusioni di Comuni poi non si riesce ad assicurare l’acqua corrente nelle case, penalizzando la popolazione residente, le imprese e i visitatori dei territori. Se chi è deputato ad amministrare per risolvere i problemi dei cittadini non è in grado – ha concluso – può prendere atto di queste carenze e andare a casa con la consapevolezza di aver fallito nel suo mandato».

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