Incendi boschivi, poco personale e territori ‘scoperti’: «Si rischia»

Umbria – Al via la convenzione. Per ora una sola squadra del 115 per tutta la regione. I sindacati: «Più uomini e attenzione al ternano»

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di F.L.

È partita mercoledì in Umbria la campagna antincendi boschivi 2020, che – sulla base di una legge regionale – prevede attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro i roghi nella stagione più ‘delicata’ su questo fronte. Anche quest’anno la Regione, tramite una convenzione, ha delegato le attività alla direzione regionale dei vigili del fuoco: questa – attraverso una sala operativa unificata permanente, i dos (direttori operazioni di spegnimento) messi a disposizione dal corpo nazionale e le squadre sul posto – garantisce le operazioni antincendio. Ma sono diversi gli appunti mossi alla convenzione 2020 dalle organizzazioni sindacali che rappresentano i vigili del fuoco.

Critiche a tempi e modalità

Il primo riguarda il ritardo con cui è entrata in vigore, visto che di norma gli anni passati l’accordo veniva attivato intorno alla metà di luglio. «Nell’incendio che per tre giorni ha interessato i boschi di Poggio di Otricoli, ad esempio, sono dovute intervenire le squadre ordinarie» spiega Marco Malatesta, coordinatore provinciale della Cgil vigili del fuoco. La seconda questione riguarda l’esiguità degli uomini comunque a disposizione: da mercoledì – e per i successivi 52 giorni, durata della convenzione – è al lavoro una sola squadra regionale antincendio, con base a Perugia. «Troppo poco, se se considera poi che una seconda squadra aggiuntiva, con base a Terni, è prevista solo per 16 giorni ad agosto» continua Malatesta. La richiesta della Cgil, a cui si unisce anche la Cisl, è dunque che «vengano attivate da subito più squadre e con una distribuzione territoriale più equa tra nord e sud dell’Umbria». «Stando ai nostri calcoli le risorse per farlo, grazie ad alcuni risparmi, ci sarebbero – dice ancora Malatesta -. Ad esempio la squadra ternana potrebbe essere operativa già una decina di giorni prima del previsto. Abbiamo presentato alla direzione regionale delle proposte operative che purtroppo finora non sono state accolte».

Le difficoltà operative e le risorse

«Non è una questione di campanilismo» commenta Simone Galeazzi, coordinatore della Fns Cisl, condividendo le preoccupazioni del collega. «Non chiediamo – prosegue – che la seconda squadra sia collocata necessariamente a Terni, ma l’importante è che venga individuata una posizione strategica che permetta di raggiungere in tempi rapidi, in caso di necessità, tutti i territori del cuore verde d’Italia, non solo quelli più vicini al capoluogo. L’impressione è che la Regione non abbia compreso le difficoltà di intervento, ci auguriamo che ci ascolti e che implementi le risorse a disposizione». Circa 350 mila euro la cifra stanziata da palazzo Donini. «Risorse che – conclude Galeazzi – negli anni sono state sempre piuttosto esigue per poter riuscire a coprire in maniera adeguata l’intera campagna antincendio boschiva».

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