Inceneritori in Umbria: «No in Valnestore»

Pietro Laffranco (Forza Italia): «Il territorio, dove ha sede la centrale di Pietrafitta va considerato una nuova ‘Terra dei fuochi’»

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«Si può discutere se in Umbria debba o meno essere realizzato un inceneritore, come previsto dal decreto del Governo dell’agosto 2016, ma non è neppure pensabile che ciò possa avvenire nei siti previsti dal Piano regionale umbro dei rifiuti del marzo 2015, ossia a Bastardo o a Pietrafitta». La presa di posizione è del deputato umbro di Forza Italia Pietro Laffranco.

Pietro Laffranco

Terra dei fuochi «Il territorio della Valnestore, dove ha sede la centrale di Pietrafitta e dove per anni sono stati interrati rifiuti anche tossici, va purtroppo considerato – dice Laffranco – una nuova ‘Terra dei fuochi‘, come dimostrano i dati ufficiali dell’Arpa. L’unico obiettivo che le istituzioni dovrebbero perseguire, mentre sono in corso indagini sulle possibili correlazioni rispetto ad alcune tipologie di malattie tumorali, è la bonifica del sito, sulla quale invece è in corso un indegno scaricabarile tra ministero dell’Ambiente, Regione Umbria, Provincia di Perugia ed Enel, che si trincera dietro al sequestro disposto dall’autorità giudiziaria».

Piegaro Secondo il parlamentare di Forza Italia, «in questo indecente gioco al rimpiattino, come abbiamo denunciato a seguito dell’evasiva risposta del ministro dell’Ambiente ad una nostra interrogazione, l’unico risultato è che nessuno fa nulla. Ecco perché, a maggior ragione, il sito di Pietrafitta non può neppure essere preso in considerazione per un eventuale inceneritore e perché mi sento di condividere ogni iniziativa, a partire da quello del gruppo consiliare civico del Comune di Piegaro, che miri a formalizzare tale esclusione. La tutela della salute dei cittadini della Valnestore e il recupero ambientale del sito inquinato vengono prima di tutto».

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