C’è anche un ingegnere operativo a Terni – Angelo Salcuni – fra i destinatari delle misure interdittive – sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi – scattate venerdì nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Genova, e ‘costola’ di quella principale partita dopo il crollo del ponte Morandi, su alcuni report relativi allo stato di sei fra ponti e viadotti della rete autostradale italiana, che sarebbero stati ‘ammorbiditi’ rispetto al reale stato delle infrastrutture.
L’inchiesta
L’indagine ha portato a tre arresti – con applicazione dei domiciliari -, sei misure interdittive e vede complessivamente dodici persone indagate. Il professionista operativo a Terni, originario della Puglia, è dirigente tecnico della società Alhambra, con sede a Terni. Quest’ultima è finita sotto la lente delle Fiamme Gialle liguri per alcune consulenze fornite alla Spea, controllata di Autostrade che si occupa di controlli e monitoraggio della rete autostradale. Al centro dell’inchiesta, le relazione relative al viadotto ‘Paolillo’ sulla A16 Napoli-Canosa, il ‘Moro’ lungo la A14 ad Ortona, il ‘Pecetti, il ‘Sei Luci’ ed il ‘Gargassa’ in Liguria e il ‘Sarno’ sulla A30 Caserta-Salerno. L’inchiesta vede coinvolti professionisti di Autostrade, Spea e consulenti. Intanto Aspi ribadisce la sicurezza di due dei viadotti interessati dall’inchiesta: «In merito alle notizie di stampa che riguardano i provvedimenti adottati dalla magistratura genovese con riferimento ai viadotti Pecetti e Paolillo – si legge nella nota -, Autostrade per l’Italia conferma nuovamente la sicurezza di tali opere, dove gli interventi di manutenzione sono stati conclusi diversi mesi fa».