«Terni antifascista, tutti in piazza»

L’Anpi e altri 14 soggetti si preparano alla manifestazione di domenica contro l’iniziativa in Comune di CasaPound. Lettera al sindaco Latini

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«Se è vero che tre indizi costituiscono una prova, ora è finalmente chiara la strategia e gli obiettivi che guidano la sua azione politica. Cancellare l’identità di Terni: l’identità, cioè, di una città democratica, accogliente e antifascista»: inizia così la lettera aperta inviata al sindaco di Terni, Leonardo Latini, da 15 tra associazioni, partiti e sindacati – a partire dall’Anpi – in risposta alla decisione dell’amministrazione comunale di concedere la sala consiliare di palazzo Spada, domenica pomeriggio, alla presentazione del libro ‘Foiba Rossa-Norma Cossetto, storia di un’italiana’, organizzata da CasaPound. Una lettera resa nota sabato, in una conferenza stampa in cui è stata presentata la manifestazione ‘antifascista’ programmata sempre per domenica pomeriggio, alle 16, in piazza della Repubblica.

I sottoscrittori

Arci, Cgil, Comitato beni comuni 11.1, Coordinamento democrazia costituzionale, Il pettirosso, L’altra Europa per Tsipras, Libera, Movimento democratici progressisti-Articolo 1, Partito della rifondazione comunista, Partito democratico, Possibile, Potere al popolo, Sinistra italiana e Terni donne i soggetti firmatari della lettera insieme all’Associazione nazionale partigiani italiani. Che hanno contestato al sindaco, tramite Rossano Capputi, vicepresidente dell’Anpi di Terni «di aver dimenticato di dire, durante le celebrazioni dell’11 agosto scorso in ricordo dei bombardamenti, che la tragedia sia stata causata dalla guerra provocata dal fascicmo e non dagli americani» e poi l’incontro con Pietro Cappellari, «noto negazionista».

Patrocinio sì o no?

«Ora – ha detto Capputi – assistiamo a questa stucchevole vicenda che ha visto l’amministrazione comunale prima giustificare un patrocinio, poi negatl
o nel giro di poche ore. Millantare il patrocinio dell’amministrazione e utilizzare impropriamente il logo comunale è un illecito che un amministratore è tenuto a perseguire. In ogni caso, vista la poca chiarezza che si è determinata, riteniamo utile che nessun rappresentante della giunta presenzi un’iniziativa con quelle caratteristiche», ha sottolineato facendo riferimento all’annunciata partecipazione all’evento di CasaPound dell’assessore comunale alle pari opportunità, Elena Proietti.

Le altre critiche

«Non ci piace – ha continuato Capputi – il clima di odio e imbarbarimento dei rapporti che sta crescendo, si soffia sul fuoco per aumentare contrasti e distanze. Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare dal 1945, il fascismo è tutto il contrario di quanto c’è scritto nella Costituzione, per questo piuttosto che diffondere nelle scuole un fumettone sulle foibe, come sappiamo che ha intenzione di fare il Comune, sarebbe più utile dare agli studenti una copia proprio della Costituzione». Critici con l’amministrazione anche Paola Gigante, presidente di Terni donne – «quella organizzata da CasaPound è un’iniziativa divisiva che utilizza in maniera strumentale il tema delle donne», ha detto -, ed Emanuele Danielli, del Comitato beni comuni 11.1, che ha rimarcato come «uno dei centi giovanili recentemente messi a bando dal Comune potrebbe finire nelle mani di un’associazione legata a CasaPound». «L’appuntamento è dunque in piazza a cantare ‘Bella ciao’ tutti insieme» hanno concluso gli organizzatori della manifestazione di domenica, alla quale hanno dato la loro adesione anche i consiglieri comunali di Senso Civico, Alessandro Gentiletti, e di Terni Immagina, Paolo Angeletti.

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