Medico fuori servizio salva la vita a un uomo

Perugia, Daniela Alcioni ha rianimato l’idraulico che stava lavorando in casa sua e che era stato colpito da un attacco cardiaco

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Adesso ci si può scherzare su. Ma per una volta è stata la padrona di casa ad ‘essere utile’ all’idraulico. E, soprattutto, a salvargli la vita.

Il racconto L’uomo stava eseguendo dei lavori in un appartamento di Castel del Piano ed ha avuto un grave malore mentre era intento nella sua attività, ma è stato fortunato, come racconta la donna che gli ha salvato la vita: «Sono un medico del 118 da 30 anni, lavoro all’ospedale di Citta della Pieve – dice Daniela Alcioni e venerdì scorso, visto che era il mio giorno di riposo, ho fatto un po’ di commissioni. Di solito torno a casa intorno alle 14, ma venerdì ho anticipato di un’ora. Un artigiano stava eseguendo dei lavori all’impianto idraulico dalle 8 di mattina. In casa c’era anche mio marito Ettore Marzano, mio figlio Martino e la sua fidanzata Claudia Mercuri. Mi affaccio nel bagno dove stava lavorando l’artigiano ed improvvisamente lo vedo crollare a terra, colore terreo, una situazione di estrema emergenza, un infarto in corso. Mio figlio e la fidanzata, entrambi al sesto anno di medicina e prossimi alla laurea, diverse lezioni pratiche di rianimazione nella sala di simulazione della facoltà, contattano il 118 mentre io faccio appello a tutta la mia esperienza di medico del 118 e comincio a praticare il massaggio cardiaco e poi anche la respirazione bocca a bocca, nonostante avesse già le labbra serrate. In quei lunghi minuti ho provato una forte emozione un coinvolgimento emotivo speciale, mi stavo rendendo conto di salvare la vita di una persona in casa mia».

Le emozioni L’intervento della dottoressa Alcioni è stato decisivo; in ospedale sono in tanti a dirlo, i colleghi del 118, Cristoforo Condello e l’infermiere Fabio Nucciarelli, che hanno trasportato l’uomo al Santa Maria della Misericordia per l’intervento di angioplastica primaria eseguito dal dottor Claudio Giobolini, i cardiologi ed i rianimatori. «Non è certo la prima volta che mi capita un episodio analogo – spiega Daniela Alcioni – di interventi salva vita, visto che a noi che operiamo nell’avamposto dell’emergenza ne capitano diversi. Questo caso è stato diverso per tante ragioni, aver potuto contare anche sull’aiuto di due prossimi medici, mio figlio e la sua fidanzata, praticamente è come averli tenuti a battesimo in una situazione disperata. Poi, il pensiero che se fossi stata al lavoro o fossi rientrata a casa solo di pochi minuti dopo, una persona cui siamo affezionati, non ce l’avrebbe fatta. Sono andata a trovarlo in ospedale e mi sono commossa guardando i suoi occhi, raccogliendo il suo sorriso e quel grazie che non dimenticherò mai»..

 

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