Narni e Amelia, sanità: «Impegni disattesi»

Terni, Novellli (Sinistra per Narni) critica Regione e Comune: «L’ospedale narnese viene premiato dal ministro ma nessuno dice niente»

Condividi questo articolo su

di Luciano Novelli, consigliere comunale e capogruppo ‘Sinistra per Narni’

Mentre la Regione annuncia un nuovo sistema di prenotazione online delle visite specialistiche ambulatoriali, ponendo l’Umbria tra le prime regioni d’Italia, il territorio narnese-amerino versa in uno stato di degrado ma questa situazione non fa notizia. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il punto nascita a Narni è chiuso definitivamente, la riorganizzazione e la riqualificazione dei servizi sanitari offerti dalla struttura ospedaliera narnese non vengono effettivamente realizzati e come spesso accade, il più delle volte si scrive una cosa e se ne fa un’altra.

Infatti a metà novembre c’è stato un incontro con il direttore generale Sandro Fratini e il direttore sanitario Imolo Fiaschini che, alla presenza del sindaco di Narni, hanno rassicurato le forze politiche che entro l’anno in corso si sarebbe attuata una riqualificazione complessiva della rete ospedaliera del territorio di Narni-Amelia, in attesa della realizzazione dell’ospedale unico del comprensorio. Inoltre l’impegno che era stato preso era quello di effettuare entro il 20 dicembre un consiglio comunale aperto per presentare alla città il nuovo piano di ristrutturazione, addirittura ipotizzando anche un coinvolgimento dell’università di Perugia per quanto concerne corsi di praticantato e formazione nel reparto di chirurgia.

Perché l’Asl ha fatto una conferenza stampa limitata ai dipendenti e non ha reso pubbliche le nuove funzioni della struttura offerta ai cittadini? La richiesta fatta dal consiglio comunale di Narni di creare un nuovo ambulatorio di pediatria, su proposta delle forze di minoranza e poi votata all’unanimità, non è stata presa in considerazione. Per non parlare della chirurgia: dei due professionisti con maggiore esperienza, uno il prossimo anno verrà trasferito a Terni mentre l’altro ha rinunciato all’incarico di responsabile. Infine basti pensare alla situazione del reparto di medicina in cui è rimasta una sola dottoressa. Come se non bastasse a complicare la situazione ci si mette anche una direttiva comunitaria che a partire dal 25 novembre ha reso maledettamente complicati gli orari di lavoro per quegli ospedali che avevano e continuano ad avere, come Narni, una carenza di personale, imponendo giusti intervalli di riposo tra un turno e l’altro.

La notizia non è apparsa sui giornali perché ovviamente è di quelle scomode, ma dovete sapere che il 15 dicembre a Roma alla presenza del ministro Lorenzin, si è svolta la cerimonia di premiazione del nuovo network ‘Bollini Rosa’ per il biennio 2016-17, formato da 249 strutture ospedaliere che si sono distinte per la loro offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili. In questa occasione all’ospedale di Narni sono stati assegnati ben due bollini rosa ed è questa la riprova di quanto scellerata sia stata la decisione politica presa dalla presidente Marini di chiudere il punto nascita di Narni, ma soprattutto è la testimonianza di una politica locale – sindaco e partito di maggioranza relativa in testa – subdola ed incapace di contrastare decisioni che non sono coerenti con l’impegno preso con la città e soprattutto un governo locale che non ha come priorità gli interessi e la salute dei cittadini.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli