Norcia: «In cinque anni San Benedetto rivivrà»

Mentre proseguono gli interventi sulla facciata, si è insediato il super Soprintendente Paolo Iannelli: «Nuovi materiali, nuove fibre. Ricostruzione e sicurezza»

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Anche Norcia, assieme alla sua Basilica di San Benedetto, risorgerà. Ci vorranno almeno cinque anni, secondo le prime stime, ma tutto verrà ricostruito, anche i beni monumentali

I lavori di copertura

Le immagini dall’alto degli interventi

Soprintendente unico E’ quanto afferma il ‘super soprintendente’ Paolo Iannelli, l’ingegnere chiamato direttamente dal ministro Franceschini del Mibact a dirigere la soprintendenza unica istituita d’emergenza per le aree colpite dal sisma, tra Umbria, Lazio Marche e Abruzzo e che resterà in carica per cinque anni. In forze al ministero sin dal 1999, Iannelli si è occupato dell’unità di crisi e ha affiancato le unità regionali sin dalle prime scosse della scorsa estate.

I LAVORI DI COPERTURA DEI VIGILI DEL FUOCO – IL VIDEO

Tempi brevi e accettabili E intanto mentre già nei giorni scorsi sono partiti i lavori per la messa in sicurezza di quel che resta della facciata della basilica, venuta giù dopo la scossa più forte, quella di magnitudo 6.9, Iannelli fa sapere che la ricostruzione avverrà in tempi brevi, accettabili». Priorità, subito, ai monumenti più importanti perché «nella pianificazione degli interventi di ricostruzione, San Benedetto e tutti i monumenti più significativi e aggregativi che hanno un valore forte sul territorio avranno una strada privilegiata. Mi sento di dire che i siti di più alto significato avranno una tempistica il più possibile accelerata, compatibilmente con la qualità del lavoro».

Subito dopo il crollo

La basilica subito dopo il crollo

Sicurezza senza stravolgere La ricostruzione, ha assicurato Iannelli, sarà fatta con un maggior livello di sicurezza, «perché questo chiedono tutti, anche sul patrimonio culturale. Certamente non sarà una ricostruzione anti-sismica. Esistono immobili che hanno più livelli di sicurezza, in funzione di quanto si possa essere innovativi nelle scelte tecnologiche. Nel patrimonio culturale è più limitata questa possibilità di intervento ma si può e si deve migliorare». Quel che è certo è che non ci saranno stravolgimenti: «Non possiamo permetterci di fare i falsi solo per mettere in evidenza la chiostrina. Gli immobili storici sono pregiati perché hanno una loro tipologia edilizia che va mantenuta, seppur migliorata. Si può migliorare la sicurezza senza trasformare il valore architettonico e culturale. Io starò molto attento che questo venga fatto».

LA BASILICA PRIMA E DOPO IL CROLLO – IL VIDEO 

Ricostruzione Per questo il super soprintendente ha deciso di puntare tutto su scelte tecnologiche innovative che garantiscano una maggiore sicurezza delle strutture. «Nuovi materiali, nuove fibre, carbonio. Elementi che se usati in modo adeguato e ben calcolato aiutano non di poco senza intaccare lo spirito di una tipologia edilizia». Intanto, per il momento, proseguono i lavori coordinati dai vigili del fuoco che hanno già coperto con dei teli neri le rovine della basilica e ‘ingabbiato’ ciò che regesta della facciata. Mentre per la torre civica, parte della struttura è stata ‘cerchiata’ con fasce di poliestere e metallo.

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