Orvieto, tir al duomo: nozze con ‘trasporto’

Sabato mattina sul sagrato della cattedrale è apparsa una motrice fiammante. Turisti e passanti a bocca aperta: matrimonio ‘vip’

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Turisti e passanti a bocca aperta, sabato mattina ad Orvieto (Terni), per un trattore stradale apparso all’improvviso davanti alla cattedrale di Santa Maria Assunta.

La motrice

Nera e fiammante, addobbata di fiori e strascichi bianchi, la motrice è stata portata sin davanti il sagrato del duomo come ‘simbolo’ del matrimonio tra la figlia di un importante imprenditore della zona – che ha appunto una ditta di trasporti – e il suo fidanzato. L’insolita scena ha richiamato sulla piazza turisti e curiosi che per un po’ hanno dovuto rinunciare a scattare selfie e foto di rito, proprio per l’ingombrante ‘presenza’. Accanto alle scale della cattedrale, poi, gli invitati hanno anche portato una riproduzione fedele del mezzo di trasporto – questo sì, intero – utilizzato come contenitore per il riso da tirare agli sposi a fine cerimonia.

Gli sposi

A giurarsi amore eterno, infatti, sono stati Valentina Ciotti, figlia del titolare dell’azienda di trasporti di Baschi, un vero e proprio colosso con oltre 600 dipendenti, tra diretti e indiretti, e il suo innamorato Marco. Ad attenderli fuori dalla cattedrale, oltre alla motrice nera fiammante e con un cuore di rose bianche nel retro, anche una vespa bianca. Presente anche il sindaco di Orvieto Giuseppe Germani che, accompagnato dalla moglie, ha fatto gli auguri ai novelli sposi e ha partecipato alla cerimonia assieme agli invitati, tutti elegantissimi, che non hanno mai smesso di scattarsi fotografie con, sullo sfondo, il grande mezzo parcheggiato sulla piazza principale della città.

L’uscita degli sposi

Turisti e cittadini

Tanti anche gli orvietani che si sono soffermati a guardare e a commentare la scena, mentre gli invitati attendevano l’uscita della coppia dalla cattedrale. Non tutti devono aver gradito lo spettacolo di una motrice sulla piazza principale della città, che di certo non è passata inosservata. Alcuni l’hanno definita «uno scempio, una brutta figura rispetto ai tanti turisti che oggi sono venuti in visita nella nostra splendida Orvieto». Altri invece hanno sorriso, compiaciuti, per questa bizzarra idea, convinti che il giorno del matrimonio debba lasciare, per sempre, un ricordo indelebile.

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