Ospedale di Terni, giallo-Riabilitazione

Gianfranco Colasanti (Unmil): «Il reparto inizierà a lavorare a luglio, me lo ha assicurato il direttore Dal Maso». Che però frena: «Apriremo il prima possibile»

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di Fra.Tor.

Lui ci aveva ‘messo la faccia’ e la questione, sollevata da umbriaOn nei giorni scorsi, della mancata apertura del reparto di  ‘Riabilitazione intensiva neurologica’ all’ospedale di Terni, ha fatto saltare la mosca al naso a Gianfranco Colasanti.

L’attacco «Abbiamo un reparto nuovo, pronto e funzionale – dice il presidente dell’Unione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro (Unmil) – e non è più concepibile che i pazienti e i loro familiari, dopo aver affrontato una malattia, siano costretti a spostarsi per chilometri per usufruire di un servizio che avrebbero ‘in casa’».

Promesse? E così, martedì mattina, Colasanti ha incontrato il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Maurizio Dal Maso. «Abbiamo affrontato nuovamente – racconta Colasanti – il problema della ‘Riabilitazione intensiva neurologica’ e finalmente sono riuscito a strappare al direttore una promessa. Spostando il personale e andando anche contro i sindacati, se questo dovesse essere necessario, si è preso l’impegno di aprire il reparto entro il mese di luglio».

Prima possibile Al telefono con umbriaOn, però, il direttore Dal Maso ridimensiona un po’ la situazione. «Confermo la mia idea di aprire il reparto il prima possibile, con i tempi e i modi corretti, ma non posso dire se questo avverrà a luglio o agosto, ma di certo prima di ottobre. Ci sono delle criticità obiettive, le utenze sono tante e la forza lavoro e un problema. Sarà necessario organizzare la turnazione in un discorso generale dell’azienda, non solo dei singoli reparti. Appena le criticità saranno risolte, il reparto aprirà».

La verità? Il vulcanico Colasanti e il razionale Dal Maso, insomma, dicono cose un tantino diverse: ma luglio non è poi così lontano e quindi non c’è da aspettare troppo per conoscere il finale – o almeno il sottofinale – dell’opera. Una certezza c’è: quel reparto è costato un sacco di quattrini pubblici e che lì dentro entri solo la polvere non fa piacere. Per niente.

 

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