Trasimeno, terra di mestieri. La fotografia che è uscita dalla partecipazione della ‘Banca della memoria del Trasimeno’, con sede a Paciano, a ‘Fa’ la cosa giusta’, rubrica del TG1 dedicata alle buone pratiche, è stata quella di un territorio coeso, geloso custode delle sue arti e dei suoi saperi.
La ‘Banca della memoria’ Un’idea «nata non per rispolverare vecchi oggetti finiti in soffitta o dentro qualche baule, quanto per assicurare una continuità a certi mestieri e saperi tradizionali che altrimenti sarebbero destinati all’oblio». Del resto, «il progetto è partito dall’idea di valorizzare il paesaggio attraverso la presenza del lavoro». A renderlo concreto la collaborazione fra Comune di Paciano, Scuola di Specializzazione in beni demoetnoantropologici dell’Università di Perugia, Torino, Siena, Firenze, piccola società Nugae di installazioni e ricerca museale e le comunità del Trasimeno.
Le testimonianze Alla base vi è una ‘ricerca partecipata’, a carattere etnoantropologico, a cui hanno aderito ricercatori ed esperti, sulle attività artigianali più disparate (dal legno al cotto, dal tessile al ferro, per arrivare alla ceramica e alla musica). Molti sono i testimoni artigiani, hobbisti, restauratori, bricoleur da tutta l’area che si sono prestati attivamente alla ricerca scientifica e all’allestimento degli spazi all’interno di palazzo Baldeschi. È nata così la Banca delle memoria, ‘TrasiMemo’, che promuove iniziative a favore di scuole, famiglie, visitatori e turisti.